Stimolato da una riflessione di Luca Bizzarri pubblicata da il Foglio il 3 giugno, ho scritto la lettera qui sotto che, mi par d'intravedere dalla risposta del direttore Claudio Cerasa, abbia aperto un pertugio. Avanti!
Al direttore - Che siano cattive o diano dipendenza, le "droghe" sono una questione di libertà. E, proprio come dappertutto e in qualsiasi ambito, quando si nega la libertà vince il male. Quello vero. Viva quindi la libertà di scelta e di poter decidere in scienza, coscienza e conoscenza. Cordialmente.
La tesi "lo fanno tutti, tanto non ci puoi fare niente, rassegnati" non è una tesi che mi convince. Ci sono anche buone motivazioni sulla legalizzazione delle droghe leggere ma quello che faccio fatica a credere è che una volta legalizzate le cannette sia possibile impedire la legalizzazione di tutto il resto. Resto della mia idea: meglio un syrah.
Al direttore - Che siano cattive o diano dipendenza, le "droghe" sono una questione di libertà. E, proprio come dappertutto e in qualsiasi ambito, quando si nega la libertà vince il male. Quello vero. Viva quindi la libertà di scelta e di poter decidere in scienza, coscienza e conoscenza. Cordialmente.
La tesi "lo fanno tutti, tanto non ci puoi fare niente, rassegnati" non è una tesi che mi convince. Ci sono anche buone motivazioni sulla legalizzazione delle droghe leggere ma quello che faccio fatica a credere è che una volta legalizzate le cannette sia possibile impedire la legalizzazione di tutto il resto. Resto della mia idea: meglio un syrah.
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