4.10.2013

Depositati in Cassazione 6 nuovi referendum radicali: per riformare, per ripartire, per risparmiare

Sono stati depositati presso la Corte di Cassazione di Roma stamattina 6 nuovi quesiti referendari  promossi da Radicali italiani. I temi in oggetto, finora in gran parte cancellati dall’agenda della politica, puntano a riformare lo Stato, facendo guadagnare alla comunità almeno 15 miliardi tra minori spese e nuove entrate. Due linee guida: riforme che mettano al centro dello Stato la persona anziché partiti ed apparati e il superamento di quelle leggi criminogene che soffocano il sistema giustizia, fanno esplodere le carceri, violano diritti umani e ci costano miliardi di euro. Sulle stesse linee guida saranno in arrivo prossimamente anche alcune proposte di legge d'iniziativa popolare.
A presentare questa nuova iniziativa referendaria, a margine del deposito, nello spiazzo antistante alla Corte di Cassazione, si è trattenuta in conferenza stampa una delegazione di firmatari guidata da Marco Pannella, Mario Staderini e Michele De Lucia, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicali italiani, composta tra gli altri da Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni, Rita Bernardini e Marco Perduca, già parlamentari radicali, e Gianfranco Spadaccia.
Per approfondire sui quesiti e leggerne i testi è attivo da oggi il sito www.lisostengo.it sul quale è possibile preannunciare la propria adesione all’iniziativa e scegliere i referendum per i quali si è disposti ad impegnarsi.
Il primo dei 6 quesiti riguarda il finanziamento pubblico ai partiti: se ne chiede l’abolizione completa e definitiva.
Il secondo è sull’otto per mille: per abrogare la norma che ridistribuisce tra le confessioni religiose i soldi di chi non ha espresso una scelta sulla dichiarazioni dei redditi. Parliamo di circa 600 milioni che devono restare allo Stato.
Il terzo quesito riguarda la depenalizzazione dei reati lievi legati alla droga come l’autocoltivazione e l’uso personale.
Il quarto e il quinto quesito sono entrambi sull’immigrazione: per ridurre a 60 giorni il tempo massimo di reclusione degli immigrati nei Cie e per facilitare la regolarizzazione dei lavoratori immigrati. Si taglierebbero drasticamente i costi dei Cie e si incrementerebbero invece le entrate fiscali.
L’ultimo quesito si riferisce al divorzio: per cancellare la follia tutta italiana dei tre anni di separazione prima del divorzio.

Durante la conferenza stampa il segretario Staderini ha spiegato: "Si tratta di referendum, ovvero sei riforme che altrimenti la politica non farà mai! Chiamiamo alle ''armi'' democratiche chi vuole riformare lo Stato mettendo al centro le persone e non i partiti, eliminando leggi che bloccano la giustizia e criminalizzano fenomeni sociali quali l'immigrazione e il consumo di stupefacenti e che fanno impiegare tre anni per chiedere un divorzio".
Dopo il deposito dei quesiti in Cassazione sarà avviata la raccolta delle firme: sarà necessario raggiungere le 500 mila sottoscrizioni per ogni referendum. Se questo obiettivo sarà centrato, i Radicali italiani potranno depositare le firme in Cassazione, dove sarà vagliata la loro validità. Occorrerà però che la Corte Costituzionale esamini la legittimità dei quesiti prima di arrivare alle urne. Un lungo iter di cui oggi si compie il primissimo tratto. Starà ai cittadini rispondere con la propria adesione.
Per saperne di più leggi l'intervista a Mario Staderini pubblicata oggi sul Fatto»

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