10.18.2012

Legge elettorale: Senatori Radicali presentano emendamenti soppressivi e per sistema alla francese

I Senatori Radicali Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti hanno presentato otto emendamenti al testo uscito dalla Commissione affari costituzionali del Senato, quattro totalmente abrogativi del testo e quattro che sostituiscono gli articoli con una proposta di legge presentata ormai tre anni fa che vuole introdurre il sistema uninominale maggioritario alla francese "lo stesso" si legge in una nota dei tre "che il Partito Democratico aveva decretato all'unanimita' essere la riforma necessaria e urgente per cancellare il Porcellum". I Radicali, colla Lega per l'Uninominale, negli anni scorsi avevano rilanciato il progetto di introduzione di piccoli collegi, intorno alle 100-150mila persone, nella convinzione che "contro il Parlamento dei nominati occorresse tornare alla rappresentativita' territoriale che legasse elettori ed eletto come avviene nelle democrazie anglossasoni o in Francia". I Radicali auspicano che i Parlamentari del gruppo del PD vogliano "sostenere gli emendamenti 'alla francese' anche per mantenere gli impegni presi in campagna elettorale quattro anni fa cogli elettori che li votarono, anche perche' il 'Malannum' ridurrebbe il numero dei nominati di un 40-60% senza consentire, in virtu' dell'ampiezza delle circoscrizioni, che gli elettori possano scegliere i propri rappresentanti su base territoriale".

In queste ore il Deputato radicale Maurizio Turco ha rilanciato l'appello di 40 parlamentari del PDL contro le preferenze auspicando che possa nascerne un incontro pubblico che complessivamente affronti anche quell'aspetto del "regime partitocratico italiano". Nei giorni scorsi, Turco aveva scritto all'Europarlamento denunciando la violazione tutta italiana di un "codice di buona pratica in materia elettorale" – e del principio pel quale "Gli elementi fondamentali del diritto elettorale, e in particolare del sistema elettorale propriamente detto, la composizione delle commissioni elettorali e la suddivisione delle circoscrizioni non devono poter essere modificati nell’anno che precede l'elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinaria" come la modifica della legge elettorale a meno di 12 mesi dalle elezioni si configura come una "reiterata violazione della legalità europea ed internazionale, parte integrante di un'autentica flagranza di reato criminale contro lo Stato di Diritto e la democrazia in Italia – richiamata e condannata "a partire dagli anni ’80" per "il problema strutturale" della "durata  eccessiva delle procedure giudiziarie", che ha causato "numerose e diverse violazioni della Convezione Europea dei Diritti dell’Uomo".

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