Franco
Corleone puo' contare sulla mia partecipazione per lanciare una catena
di militanti che digiuni per mettere in mora le scelte politiche del
Ministro Severino relativamente al cio' che attiene al pianeta carcere e
non solo - basterebbero gli odierni bizantinismi inclusi oggi nel maxi
emendamento in materia dei magistrati fuori ruolo per rincarare la dose.
Il decreto del dicembre dell'anno scorso, nominato "salva carceri" da
parte della Ministro stesso, ha giusto salvato la coscienza a buon
mercato di chi l'ha ritenuto, e continua a ritenerlo, la risposta
necessaria e urgente a fronte delle condotte tecnicamente criminali
della Repubblica italiana in materia di giustizia, ma non ha influito
che di poce decine di unita' sul sovraffollamento carcerario.
Ma al danno del sistematico annacquamento di qualsiasi misura di competenza delle Commissioni giustizia del Parlamento, sempre piu' spesso si aggiunge la beffa da parte del governo della manificazione a reti unificate del mero titolo del provvedimento che spesso trova anche il Quirinale pronto alla necessaria ulteriore copertura istituzionale.
Di fronte a tutto cio' appare sempre piu' necessaria un'amnistia da intendersi come prima riforma strutturale per poi affrontare, assieme alle modifiche dell'ordinamento giudiziario, tutto cio' che Corleone elenca nel suo j'accuse, dall'assenza di misure alternative alla cancellazione della direzione dell'esecuzione penale esterna presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, per non parlare della direzione di molti istituti; dal non rifinanziamento della legge Smuraglia per il lavoro dei detenuti alla conferma alla Telecom, fino al 2018!, dei fantomatici inutilizzati braccialetti elettronici; dal silenzio sulla legge Fini-Giovanardi sulle droghe a quello sulla ex-Cirielli in merito alla recidiva per tacere del trattamento riservato ai direttori di carcare e alla polizia penitenziaria. Insomma un fallimento su tutta la linea...
Ma al danno del sistematico annacquamento di qualsiasi misura di competenza delle Commissioni giustizia del Parlamento, sempre piu' spesso si aggiunge la beffa da parte del governo della manificazione a reti unificate del mero titolo del provvedimento che spesso trova anche il Quirinale pronto alla necessaria ulteriore copertura istituzionale.
Di fronte a tutto cio' appare sempre piu' necessaria un'amnistia da intendersi come prima riforma strutturale per poi affrontare, assieme alle modifiche dell'ordinamento giudiziario, tutto cio' che Corleone elenca nel suo j'accuse, dall'assenza di misure alternative alla cancellazione della direzione dell'esecuzione penale esterna presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, per non parlare della direzione di molti istituti; dal non rifinanziamento della legge Smuraglia per il lavoro dei detenuti alla conferma alla Telecom, fino al 2018!, dei fantomatici inutilizzati braccialetti elettronici; dal silenzio sulla legge Fini-Giovanardi sulle droghe a quello sulla ex-Cirielli in merito alla recidiva per tacere del trattamento riservato ai direttori di carcare e alla polizia penitenziaria. Insomma un fallimento su tutta la linea...
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