10.17.2012

Troppa grazia sor Sallusti, ma in galera, eventualmente, ti ci manda Farina

Col titolo "Ecco i sei 'signor no' che hanno affossato il ddl", oggi il Giornale di Sallusti presenta brevissimamente chi ha votato a favore del passaggio in sede referente (cioe' anche in aula) il disegno di legge Chiti-Gasparri che aveva ottenuto da parte del Presidente del Senato Schifani la cosiddetta deliberante, cioe' la possibilita' per la commissione di legiferare in tempi record e senza passare dalla plenaria.

Dopo una reazione (chiamiamola a caldo) di Sallusti il Giornale oggi mi riassume come "il radicale toscano, col pallino delle celle, gira l'Italia denunciando i casi di sovraffollamento. Ma con la decisione di ieri, a breve, San Vittore avrà un ospite in più". Piu' sopra nel pezzo (rigorosamente non firmato, quindi attribuibile alla redazione) si diceva che quello per le carceri era un "tic". 

La vicenda della diffamazione in commissione giustizia (qui testo ed emendamenti) era iniziata all'indomani della condanna a Sallusti e gia' nelle prime fasi del dibattito avevo espresso forti critiche alla scelta di legiferare sotto la spinta del caso specifico ma, pure essendo generalmente favorevole alla depenalizzazione in generale, ritengo che sulla base di quanto emerso negli anni dalla storia patria, credo che non si possa non mantenere la necessita' del ricorso al diritto penale per la 'diffamazione a mezzo stampa' - il resto passi.

La diffamazione puo' essere sicuramente involontaria e occasionale, ma esistono anche testate organizzate in vere e proprie macchine dedite alla calunnia e al voler rovinare carriere, onorabilita', immagini di individui che, noti o ignoti, ne subiscono le drammatiche, se non tragiche, conseguenze senza poter avere alcuno strumento per rivalersi e vedere la propria onorabilita' tutelata per il semplice fatto che non esiste piu' la direttissima per quei casi e perche' in italia i tempi della giustizia sono tecnicamente criminali.

Per quanto riguarda il caso in questione mi pare sufficientemente chiaro che se ma Sallusti andra' in carcere (puo' sempre far richiesta tramite i suoi avvocati del ricorso a pene alternative) non ce lo manda la "politica cialtrona" come dice lui, ma eventualmente li pezzo a firma Dreyfuss che e' al centro della vicenda. 

Tra i miei "co-imputati" segnalo qui una spiegazione del Senatore Vimercati

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