2.23.2012

CEDU faro di legalità. Italia impari, Maroni si scusi e tolga il disturbo

Ancora una volta la Corte europea dei diritti umani conferma che in Italia gli obblighi internazionali in materia di diritti umani vengono calpestati quotidianamente. Dopo le innumerevoli sentenze relative alla mala-amministrazione della giustizia, oggi ne arriva un'altra contro la politica dei respingimenti attuata dall'ex Ministro Maroni che alcuni nel Pd erano pronti a sostenere come capo di un governo di "transizione democratica".

La sentenza di oggi è faro che deve illuminare gli ancora poco trasparenti negoziati in materia di immigrazione che il governo Monti sta portando avanti coi paesi nordafricani, Libia in testa. In totale solitudine per mesi denunciammo quelle decisioni dicendo che là dove c'è strage di legalità segue quella di esseri umani, purtroppo fummo tristi profeti di quel che poi accadde quando Berlusconi, Frattini, Maroni e D'Alema avevano eletto Gheddafi a partner strategico. Le nostre interrogazioni parlamentari sulla Tripoli Declaration e la pubblicizzazione dei nuovi accordi sull'immigrazione con Libia, Tunisia ed Egitto non hanno ancora trovato risposta. Oggi spero che l'attenzione risorga.

Per quanto riguarda la "mente" di tutto ciò, il minimo che Maroni possa fare è scusarsi coi respinti e deportati e concludere così la propria carriera politica una volta per tutte per recuperare un minimo ai danni inflitti alla legalita' nazionale e internazionale.

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