1.18.2012

Sulla scomparsa di Rauf Denktash

PERDUCA (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, anch'io voglio ricordare il presidente Denktash, che ho avuto l'opportunità di conoscere nel luglio 2007 quando, in occasione della celebrazione dell'intervento cosiddetto umanitario da parte della Turchia per salvare la popolazione turco-cipriota dall'invasione greca, per la prima volta mi recai nella parte settentrionale di Cipro. In quella occasione ero presente insieme al deputato radicale Maurizio Turco e il presidente Denktash, sapendo che si trattava di una delegazione del partito radicale, disse che si aspettava da noi qualcosa di radicale.

Quel qualcosa di radicale lo facemmo proprio il giorno dopo, chiedendo la cittadinanza della Repubblica turca di Cipro Nord, che creò un problema al Consiglio dei ministri, perché, essendo fine settimana, dovette convocarsi straordinariamente la notte, nonché un problema di rilascio dei documenti, che furono consegnati a settembre perché non c'erano passaporti e carte di identità disponibili.

Denktash è stato presidente ininterrottamente dal 1974 al 2004, da quando la parte settentrionale di Cipro si trovava ancora nel tentativo di una sorta di federazione, ahinoi, però, sempre con un socio di maggioranza, che legava, con patto leonino, la parte settentrionale. Malgrado questa sua permanenza trentennale al Governo, è riuscito a crere uno Stato in cui esiste un'opposizione, che si è rafforzata.
Proprio nel 2004, quando Denktash, contrario all'accordo raggiunto in sede di Nazioni Unite, aveva portato avanti il famoso referendum che avrebbe dovuto fare scegliere a turchi e greci se aderire alle decisioni delle Nazioni Unite, e quindi ritornare a essere uno Stato unico federale, Denktash perse le elezioni e, contrariamente a molti altri Capi di Stato, o a qualche Presidente di Regione, rimasti per decenni al potere, decise di ritirarsi. Da allora la vita politica della parte settentrionale di Cipro si è arricchita di ulteriore dialettica.

Non so come la pensasse nelle ultime settimane della sua vita il presidente Denktash relativamente al futuro di Cipro; certo è che ancora una volta l'Europa si è distratta sul più bello e tra sei mesi vedrà Cipro rappresentata dalla parte greca all'interno dell'Unione europea, senza che una sola voce della comunità turca verrà ascoltata ogni qualvolta si riuniranno i 27. Credo che questo in Italia debba continuare ad essere ripetuto, perché il nostro Paese, anche con questo nuovo Governo, ha dichiarato di essere amico della Turchia e, spero, altrettanto di tutti i turchi che sono in giro per il mondo, a partire da quelli di Cipro Nord. (Applausi del senatore Amato).

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