5.11.2011

Libia: Senatori Radicali, con Gheddafi fuori Tripoli perché non si bombarda di persuasione il suo quartier generale. Interrogazione a Frattini e La Russa

Libia: Senatori Radicali, con Gheddafi fuori Tripoli perché non si bombarda di persuasione il suo quartier generale. Interrogazione a Frattini

Dichiarazione dei senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:

"Prendiamo atto che la Nato, e il Ministro Frattini, non possono confermare quanto quanto riferito dal sito ufficiale del movimento '17 febbraio' dei ribelli libici circa la fuga di Gheddafi da Tripoli per rifugiarsi nell'area desertica di Ash Shurayf, circa 400 chilometri a sud della capitale, ma non credo che si possa prendere atto in silenzio del fatto che malgrado l'assenza del Colonello dalla capitale piuttosto che bombardare di persuasione il suo quartier generale si continuano a sganciare bombe. L'Italia, che per anni ha contribuito a sdoganare in tutto il mondo il regime libico, conferma così la tua totale mancanza di leadership nella ricerca di una soluzione politica che allontanasse Gheddafi dal potere ma che guadagnasse la pace attraverso la promozione di un processo di riforme politiche nella ex colonia. Siccome quotidianamente ci viene ricordato che l'obiettivo non è ammazzare Gheddafi, adesso che o tace o fugge occorre che il vero obiettivo, quello di una Libia libera, venga perseguito da uno sforzo della comunità internazionale colle armi della convinzione e delle argomentazioni di buonsenso. La conferenza di Roma della settimana scorsa ha solo raccolto dei soldi, oggi occorre raccogliere le idee e sferrare l'attacco finale colle parole. Frattini e La Russa che ne pensano?


Interrogazione urgente a risposta scritta al Ministro degli Esteri e della Difesa

dei senatori Perduca e Poretti

Premesso che:


dal 10 maggio, secondo quanto riferito dal sito ufficiale del movimento '17 febbraio' dei ribelli libici il Colonnello Muammar Gheddafi sarebbe fuggito da Tripoli per rifugiarsi nell'area desertica di Ash Shurayf, circa 400 chilometri a sud della capitale.

Considerato che

secondo quanto dichiarato dal Ministro La Russa l11 di maggio, le forze militari italiane non partecipano a bombardamenti sulle citta' in Libia neanche se condivisi con altri paesi.

contestualmente alla notizia della fuga o scomparsa di Gheddafi il quartier generale della Nato e vari rappresentanti del governo italiano non hanno potuto confermare o smentire dove questi fosse

allo stesso tempo da più fonti si informa di nuovi bombardamenti in Libia, alle prime ore della notte dell'11 maggio alcuni aerei Nato hanno bombardato Tripoli - si parla di tre esplosioni, registrate ognuna in tre ore, ma che l’esito non sia quello voluto. L’obiettivo iniziale di un palazzo del Colonnello è andato a buon fine, ma gli attacchi hanno preso un edificio pubblico e un ospedale.

l'11 maggio tanto il Segretario generale della Nazioni unite quanto la Nato hanno auspicato una ''fine immediata'' delle violenze in Libia ribadendo che il cessate il fuoco dovra' essere ''credibile e verificabile''.

si chiede di sapere:

se l'Italia non ritenga urgente avviare una campagna di persuasione al cessate il fuoco e all'avvio di un dialogo politico nei confronti di chi ancora combatte contro gli insorti

se le decisioni della riunione del gruppo di contatto di giovedì 5 maggio siano mai state comuniate al popolo libico che vive ancora sotto il regime di Gheddafi e con quali modalità

quale sia lo stato dell'arte dell'iniziativa dell'Unione africana in merito a un salvacondotto nei confronti di Gheddafi.

1 comment:

Anonymous said...

Perché è un beduino. Capisce solo se lo bastoni.