4.13.2011

soluzione politica non arriva da sola. Iitalia mantenga impegni presi in Senato in concerto con europei e sospenda l'esecuzione degli accordi bilaterali

Nel suo incontro coll'ambasciatore siriaino, il presidente della commissione esteri della Camera Stefani ha auspicato che 'la Siria trovi al piu' presto una soluzione prima che la situazione si inasprisca ulteriormente e crei le condizioni di una rivolta



ancor piu' grande e difficile da gestire'. E' difficile immaginare una crisi peggiore di quella in cui un governo spara sulla folla uccidendo decine di manifestanti colpevoli di chiedere riforme verso la democrazia come i loro 'fratelli' arabi stanno facendo dal dicembre scorso!


All'inizio di marzo il Parlamento ha ratificato un accordo di cooperazione bilaterale tra Italia e Siria, in quell'occasione il governo espresse parere favorevole a un ordine del giorno della delegazione radicale che chiedeva precisi impegni circa il 'sostegno', e non il mero auspicio, a 'ogni accenno di riforme politiche ed economiche', e a 'favorire l'affermarsi di tale posizione anche a livello europeo, al fine di migliorare la propria credibilità verso l'integrazione regionale e internazionale, con particolare attenzione anche alle voci di chi, istituzionalmente, non partecipa al processo decisionale preclusogli da un regime non democratico'.

Al contempo la Farnesina si era impegnata a 'promuovere e favorire ogni azione, a livello europeo ed internazionale, tesa ad assicurare che la Siria disponga una moratoria delle esecuzioni capitali e avvii una profonda revisione del codice penale, rendendo più accessibile, oltre che da entità ufficiali delle Nazioni unite anche da parte di soggetti indipendenti, il sistema di amministrazione della giustizia'; nonché a 'monitorare i ricorrenti episodi di discriminazioni subite dalle minoranze etniche e religiose sia autoctone sia che risultino presenti, per ragioni diverse, in Siria, e conseguentemente ad attivarsi al fine di favorire il rispetto delle prerogative tradizionali e culturali di tali minoranze oltre ai diritti fondamentali universalmente riconosciuti, nonché i casi di denegata giustizia raccolti da numerose organizzazioni internazionali sui diritti umani'. E' arrivato il tempo di passare all'azione, siccome quanto denunciato nelle premesse dell'ordine del giorno si sta verificando occorre sospendere l'esecuzione dell'accordo e attivarsi in sede europea per fare pressioni di Damasco.

Qui il resoconto stenografico dell'intervento di Marco Perduca durante il dibattito sulla ratifica dell'accordo culturale tra Italia e Siria del 3 marzo scorso.

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