4.17.2011

Senato: Senatori Radicali. Schifani adotti bilancio interno per consentirne studio in tempi congrui

Dichiarazione dei senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:
"Non per far seguito a quanto scritto oggi da Sergio Rizzo, ma per insistere su un nostro diritto, chiediamo anche pubblicamente, dopo averlo fatto in aula da due mesi, che venga finalmente adottato il bilancio del nostro Senato e distribuito ai senatori fissando la data per il dibattito per una data che ne consenta uno studio approfondito.

La presidente Bonino settimana scorsa informava, ricordando che comunque si tratta di aprile, che il bilancio preventivo - preventivo! - del senato era stato definito dal collegio dei questori la prima settimana di aprile e che spetta all'ufficio di presidenza distribuirlo e fissare i tempi per il dibattito. Nel 2010 il dibattito avvenne verso la fine di settembre.
Visto e considerato che il Presidente Schifani non ha perso tempo per decurtare la dotazione dei senatori di 1000 euro lordi per rispondere alla rabbia della piazza dell'antipolitica, non si capisce il perché di tutto questo ritardo relativo ai costi della gestione della Camera alta.

Ringraziamo la perseveranza del segratario di Radicali italiani Mario Staderini grazie al quale sono state trovate risposte a molti dei nostri rilievi fatti in aula ai quali son solo state date rassicurazioni superficiali circa i costi della gestione immobiliare del Senato. Ecco quanto avrebbero dovuto risponderci i senatori questori mentre invece lo ha fatto il duo Staderini-Rizzo "Per affittare gli 86 uffici dell'ex hotel Bologna il Senato ha già sborsato, Iva compresa, circa 26 milioni mezzo: tre milioni in più di quello che, secondo la stima contestata da Scarpellini, sarebbe costato acquistare l'immobile. Altri 25,7 milioni per comprare e ristrutturare il palazzetto di Largo Toniolo dove andrebbero 35 uffici. Per non parlare dei 29,4 milioni andati in fumo per Santa Maria in Aquiro, che dovrebbe accogliere altri 51 (ma c'è chi dice 54) uffici: 26 milioni per ristrutturarlo più 3,4 milioni di affitti inutilmente pagati per 8 anni, dal 1° marzo 2003 a oggi. Per questo immobile lo Stato ha speso più quattrini di quanti ne sarebbero serviti per comprarlo.

Invece l'immobile resterà di proprietà dell'Isma e quando sarà scaduto il contratto, nel 2021, se il Senato vorrà continuare a occupare quegli uffici dovrà pagare una pigione raddoppiata: 850 mila euro. Il totale speso finora per quegli 86 uffici è dunque di 81,6 milioni. Oltre alle bollette e ai servizi necessari al loro funzionamento. Il tutto per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, se si eccettua il piccolo stabile di Largo Toniolo.

Occorre capire se e chi risponderà per questo immane spreco di denaro pubblico.

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