3.31.2011

Esilio per Gheddafi non può essere improvvisato ne' africano. Forse la Corea del Nord?

L'alleanza tra Italia e Libia che nel marzo 2003 in combinato disposto con Bush e Blair boicotto' l'esilio per Saddam Hussein e quindi l'unica alternativa possibile alla guerra in Iraq oggi sembrerebbe in fase di ricostituzione per salvare la vita a Gheddafi. Posso che anche per l Rais libico vale il radicale 'nessuno tocchi caino' l destino che la comunita' internazionale ha tracciato per il colonnello e' quello di un processo all'Aia per crimini contro l'umanita'. 

Detto questo, visti I continui appelli al cessate l fuoco che cadono nel vuoto vengono sempre fatti seguire da 'accenni' all'esilio, occorre che chi fa dichiarazioni stampa se ne assuma le responsabilita' e passi dalle parole al lavoro diplomatico per creare le condizioni per l'uscita di scena di Gheddafi che sicuramente risparmierebbe vite umane e risorse tanto a sud quanto a nord del mediterraneo. 

Sappiamo che l paese ospite non puo' essere uno stato parte del trattato di Roma della corte penale internazionale, l'esperienza ci insegna che l'Unione africana non puo' essere investita di responsabilita' di gestione dei conflitti - la situazione della Costa d'Avorio sta li a dimostrarlo - sappiamo anche che Gheddafi deve essere totalmente isolato perche' non possa piu' nuocere con dichiarazioni o rilanci di 'resistenze' dall'estero. In queste condizioni non resta che la Corea del Nord come scelta, una scelta che magari porterebbe la collera delle rivolte popolari anche nel paese piu' chiuso e silenziato del mondo.

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