discussione sull'informativa del Ministro dell'interno sull'immigrazione (ore 17,30)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sull'informativa del Ministro dell'interno.
È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.
PERDUCA (PD). Signor Presidente, ringrazio il Ministro per averci fornito i dati di ciò che da una parte il Governo auspica e di ciò che il Governo ritiene debbano essere le presenze legali nel nostro Paese. Il problema è che chi quotidianamente lavora sul territorio, come ad esempio la Caritas, dà dei numeri completamente diversi e ci dice che sono almeno 600.000 i cittadini non italiani e non comunitari che sono in Italia con un impiego non regolare e non regolarizzato.
Quindi, sebbene accogliamo favorevolmente il fatto che 295.000 persone più o meno vedranno regolarizzata (magari perché arrivano oggi o domani in Italia) la loro presenza e la loro attività, ricordiamo che vi è oltre mezzo milione di persone che sono qui da noi, che lavorano, ma che non hanno alcun tipo di diritti e quindi di doveri e non possono essere quella risorsa che invece - come ci è stato detto anche dal Ministero dell'interno - è fondamentale per la nostra economia.
Nei giorni scorsi, abbiamo votato in Aula, dopo che era stata lungamente trattenuta in Commissione, la legge comunitaria. Tuttavia, il testo varato non conteneva due direttive fondamentali, una relativa ai rimpatri e l'altra relativa al lavoro non regolare: la prima è stata adottata in Commissione e poi espulsa nel corso dell'esame in Aula, grazie ad un emendamento della Lega, mentre la seconda non è stata neanche presa in considerazione in Commissione.
Tutto questo avremmo avuto il piacere di ascoltarlo all'interno dell'informativa del Ministro di oggi. Egli avrebbe dovuto spiegarci infatti per quale motivo, ancora una volta, l'Italia ha commesso un'infrazione nei confronti dell'Unione europea. La direttiva sui rimpatri, in particolare, scadeva alla vigilia di Natale dell'anno scorso e per questo Radicali italiani ha presentato una denuncia nei confronti del Governo italiano, che ritiene di dover mantenere ancora una volta se stesso al di sopra del diritto internazionale.
È stata citata la cosiddetta legge Bossi-Fini, di cui non è stato modificato il famoso articolo 18, grazie al quale è possibile, sia per il lavoratore illegale sia per il datore di lavoro che impiega illegalmente, far emergere la condizione di lavoro non regolarizzato e quindi ottenere il permesso di soggiorno. Invece di insistere nel selezionare alcune tipologie di lavoratori (e poi magari parleremo anche di questo), nella speranza che ne arrivino altrettanti nel nostro Paese, perché non si passa invece alla piena applicazione dell'articolo 18? Ce lo chiedono gli immigrati irregolari, che sono pronti a scendere in piazza con manifestazioni non violente affinché si rispetti la legge della Repubblica italiana...
GRAMAZIO (PdL). La voglio vedere la non violenza!
PERDUCA (PD). La non violenza non l'hai vista perché chiaramente i nostri giornali parlano di ben altro.
GRAMAZIO (PdL). Quello che è successo in Campania insegna!
PERDUCA (PD). Le persone sono state deportate in Egitto, un Paese che - come sappiamo - neanche gli egiziani tollerano più che sia governato in quel modo. Quindi, facciamo i complimenti al nostro Governo, che ha scelto questo comportamento nei confronti di chi manifestava.
Chiediamo quindi che venga presa in considerazione la possibilità di applicare pienamente l'articolo 18 e anche di facilitare tutte quelle misure che avrebbero devoluto ai Comuni il compito di rilasciare il permesso di soggiorno, dato che, grazie ad un'altra iniziativa non violenta, negli anni scorsi, abbiamo potuto denunciare che nessun permesso di soggiorno viene concesso entro il tempo limite.
Noi chiediamo non di aprire le porte a chiunque, ma che si applichi la legge per far entrare all'interno del mercato del lavoro, e quindi della società e dell'economia italiana, queste persone, nel rispetto degli obblighi derivanti all'Italia dalla ratifica delle convenzioni internazionali.
Il Ministro ha parlato anche di questa nuova figura di coloro che partecipano a corsi di formazione in giro per il mondo. In Ghana, ho avuto la possibilità di incontrare i rappresentanti dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni, i quali hanno riferito che il Governo italiano ha finanziato per oltre mezzo milione un programma che interessa 20 persone, che probabilmente verranno dal Ghana in Italia. Questo mezzo milione si aggiunge al contributo di 2 milioni di dollari erogato direttamente dalle Nazioni Unite. Con 2 milioni e mezzo di dollari, quindi, faremo arrivare 20 persone per il comparto agroalimentare, probabilmente alla fine del prossimo mese di marzo.
Occorre sicuramente rendere quanto più possibile trasparente anche questo tipo di partecipazione ai progetti internazionali. Gli elettori della Lega, che sono gli unici a non essere rappresentati in questo Senato in calce a due disegni di legge che chiedono la regolarizzazione di qualsiasi tipo di presenza e di lavoro in Italia, dovranno iniziare a chiedere conto a chi li rappresenta al Governo, che decide di spendere i loro danari per non fare assolutamente niente e mantenere così uno stato di illegalità, quindi di potenziale criminalità, molto ampio. (Applausi dal Gruppo PD) .
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sull'informativa del Ministro dell'interno.
È iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.
PERDUCA (PD). Signor Presidente, ringrazio il Ministro per averci fornito i dati di ciò che da una parte il Governo auspica e di ciò che il Governo ritiene debbano essere le presenze legali nel nostro Paese. Il problema è che chi quotidianamente lavora sul territorio, come ad esempio la Caritas, dà dei numeri completamente diversi e ci dice che sono almeno 600.000 i cittadini non italiani e non comunitari che sono in Italia con un impiego non regolare e non regolarizzato.
Quindi, sebbene accogliamo favorevolmente il fatto che 295.000 persone più o meno vedranno regolarizzata (magari perché arrivano oggi o domani in Italia) la loro presenza e la loro attività, ricordiamo che vi è oltre mezzo milione di persone che sono qui da noi, che lavorano, ma che non hanno alcun tipo di diritti e quindi di doveri e non possono essere quella risorsa che invece - come ci è stato detto anche dal Ministero dell'interno - è fondamentale per la nostra economia.
Nei giorni scorsi, abbiamo votato in Aula, dopo che era stata lungamente trattenuta in Commissione, la legge comunitaria. Tuttavia, il testo varato non conteneva due direttive fondamentali, una relativa ai rimpatri e l'altra relativa al lavoro non regolare: la prima è stata adottata in Commissione e poi espulsa nel corso dell'esame in Aula, grazie ad un emendamento della Lega, mentre la seconda non è stata neanche presa in considerazione in Commissione.
Tutto questo avremmo avuto il piacere di ascoltarlo all'interno dell'informativa del Ministro di oggi. Egli avrebbe dovuto spiegarci infatti per quale motivo, ancora una volta, l'Italia ha commesso un'infrazione nei confronti dell'Unione europea. La direttiva sui rimpatri, in particolare, scadeva alla vigilia di Natale dell'anno scorso e per questo Radicali italiani ha presentato una denuncia nei confronti del Governo italiano, che ritiene di dover mantenere ancora una volta se stesso al di sopra del diritto internazionale.
È stata citata la cosiddetta legge Bossi-Fini, di cui non è stato modificato il famoso articolo 18, grazie al quale è possibile, sia per il lavoratore illegale sia per il datore di lavoro che impiega illegalmente, far emergere la condizione di lavoro non regolarizzato e quindi ottenere il permesso di soggiorno. Invece di insistere nel selezionare alcune tipologie di lavoratori (e poi magari parleremo anche di questo), nella speranza che ne arrivino altrettanti nel nostro Paese, perché non si passa invece alla piena applicazione dell'articolo 18? Ce lo chiedono gli immigrati irregolari, che sono pronti a scendere in piazza con manifestazioni non violente affinché si rispetti la legge della Repubblica italiana...
GRAMAZIO (PdL). La voglio vedere la non violenza!
PERDUCA (PD). La non violenza non l'hai vista perché chiaramente i nostri giornali parlano di ben altro.
GRAMAZIO (PdL). Quello che è successo in Campania insegna!
PERDUCA (PD). Le persone sono state deportate in Egitto, un Paese che - come sappiamo - neanche gli egiziani tollerano più che sia governato in quel modo. Quindi, facciamo i complimenti al nostro Governo, che ha scelto questo comportamento nei confronti di chi manifestava.
Chiediamo quindi che venga presa in considerazione la possibilità di applicare pienamente l'articolo 18 e anche di facilitare tutte quelle misure che avrebbero devoluto ai Comuni il compito di rilasciare il permesso di soggiorno, dato che, grazie ad un'altra iniziativa non violenta, negli anni scorsi, abbiamo potuto denunciare che nessun permesso di soggiorno viene concesso entro il tempo limite.
Noi chiediamo non di aprire le porte a chiunque, ma che si applichi la legge per far entrare all'interno del mercato del lavoro, e quindi della società e dell'economia italiana, queste persone, nel rispetto degli obblighi derivanti all'Italia dalla ratifica delle convenzioni internazionali.
Il Ministro ha parlato anche di questa nuova figura di coloro che partecipano a corsi di formazione in giro per il mondo. In Ghana, ho avuto la possibilità di incontrare i rappresentanti dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni, i quali hanno riferito che il Governo italiano ha finanziato per oltre mezzo milione un programma che interessa 20 persone, che probabilmente verranno dal Ghana in Italia. Questo mezzo milione si aggiunge al contributo di 2 milioni di dollari erogato direttamente dalle Nazioni Unite. Con 2 milioni e mezzo di dollari, quindi, faremo arrivare 20 persone per il comparto agroalimentare, probabilmente alla fine del prossimo mese di marzo.
Occorre sicuramente rendere quanto più possibile trasparente anche questo tipo di partecipazione ai progetti internazionali. Gli elettori della Lega, che sono gli unici a non essere rappresentati in questo Senato in calce a due disegni di legge che chiedono la regolarizzazione di qualsiasi tipo di presenza e di lavoro in Italia, dovranno iniziare a chiedere conto a chi li rappresenta al Governo, che decide di spendere i loro danari per non fare assolutamente niente e mantenere così uno stato di illegalità, quindi di potenziale criminalità, molto ampio. (Applausi dal Gruppo PD) .
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