9.26.2009

Sul rispetto dei diritti umani nei confronti dei migranti da parte della Libia

Sul rispetto dei diritti umani nei confronti dei migranti da parte della Libia

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, questo è un intervento per i cultori della materia dei rapporti Italia-Libia e soprattutto dei diritti dei migranti. Chi ha avuto accesso ad un terminale delle agenzie di stampa sa che alle Nazioni Unite il colonnello Gheddafi ha parlato per un'ora e 35 minuti, quindi solo dieci minuti in meno di quanto abbia fatto quando è venuto a trovarci qui a Roma, dichiarando che il Consiglio di sicurezza dovrebbe essere rinominato Consiglio del terrore, perché siedono in quel consesso Stati che hanno le testate nucleari.

Ma non di questo voglio parlare, bensì desidero portare a conoscenza dei colleghi un rapporto, preparato dall'organizzazione non governativa Human Rights Watch, che si intitola: «Scacciati e schiacciati - L'Italia e il respingimento di migranti e richiedenti asilo, la Libia e il maltrattamento di migranti e richiedenti asilo». All'interno c'è anche una raccolta di testimonianze di persone che questo gruppo di ricercatori ha potuto incontrare recandosi in Libia dove, grazie ai buoni uffici della fondazione Gheddafi guidata da Seif, figlio del colonnello, in effetti è stato possibile interloquire con alcuni dei reclusi (perché così sono trattati i presenti nei campi sulla costa libica); da tali testimonianze si evincerebbero dei contesti in cui persone che avevano compilato la richiesta di asilo nei confronti del nostro Paese sono state maltrattate ed è stata sottratta loro la suddetta richiesta (colgo altresì questa occasione anche per annunciare delle interrogazioni parlamentari).

Dico questo perché secondo dichiarazioni del Ministro dell'interno delle ore scorse nessuno dei migranti che erano stati salvati dalle nostre imbarcazioni aveva fatto richiesta d'asilo e perché l'alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Guterres, e il commissario europeo Barrot all'inizio della settimana hanno avuto modo di esprimere fortissime critiche relativamente al nostro atteggiamento.

La stragrande maggioranza non dei presenti (che sono pochi e magari non hanno votato o si sono astenuti in occasione dell'esame del Trattato Italia-Libia), ma dei senatori italiani è a favore del mantenimento di relazioni "normali" con il regime libico. Sul sito "www.hrw.org" troverete questo documento anche in italiano; vi invito alla lettura perché c'è di che pensare e anche di che reagire nei confronti di una situazione che è veramente al di fuori non soltanto della nostra Costituzione, ma anche di tutti i maggiori strumenti dei diritti umani.

2 comments:

Anonymous said...

good start

Anonymous said...

imparato molto