8.07.2009

se per BERLUSCONI, la questione coloniale e' chiusa resta aperta quella del rispetto dello stato di diritto internazionale. Almeno si compensino gli i

Se per il Presidente Berlusconi l'Italia 'ha chiuso la questione coloniale con la Libia e quindi dalla festa delle vendetta si e' passati alla festa dell'amicizia' - e dell'unita' - resta aperto il capitolo della violazione del diritto internazionale in merito ai "respingimenti" che negano patentemente la possibilita' per migliaia di persone di potersi avvalere del diritto riconosciuto dalla Repubblica italiana che ha ratificato la Convenzione sui rifugiati di poter richiedere l'asilo a causa di persecuzioni da cui fuggono.

I radicali, che lo hanno osteggiato per mesi, hanno sempre ritenuto che il trattato Italia-Libia fosse un'intermediazione del Governo per procacciare affari alle partecipate statali che da sempre dettano buona parte della nostra politica estera che cancellava la possibilita' di anteporre le norme internazionali alle convenienze commerciali. Prova ne sono i contratti miliardari per Finmeccanica ed Eni".

Dopo aver fatto gli interessi delle oligarchie adesso il Governo, pensi ai profughi e alle imprese italiana cacciate dalla Libia, e' una necessaria riduzione del danno, seppur circoscritta a nostri concittadini, inferto alla protezione e promozione dei diritti umani con la ratifica del Trattato. Si usi anche in questo caso il meccanismo dell'IRES creato per finanziare le nostre multinazionali in Libia.

1 comment:

Anonymous said...

Ospita i rifugiati a casa tua.