8.05.2009

Immigrazione: Stupisce la solerzia con la quale la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’archiviazione del nostro esposto sui respingimenti de

Roma, 4 agosto 2009

• Dichiarazione di Rita Bernardini, Elisabetta Zamparutti, Marco Perduca e Donatella Poretti, parlamentari radicali eletti nelle liste del PD

Ci sorprende e rammarica il fatto che la Procura della Repubblica di Roma abbia deciso di archiviare, in tempi brevissimi e senza aver svolto alcuna attività di indagine, il nostro esposto in merito ai respingimenti dei potenziali richiedenti asilo attuati in questi mesi dal Ministro Maroni. Restiamo infatti convinti che il nostro Governo, nel riammettere con l’uso della forza i migranti in Libia, Paese che non ha firmato la Convenzione di Ginevra e che continua impunemente a calpestare in modo violento e sistematico i diritti umani dei potenziali rifugiati, stia violando tutti gli obblighi internazionali in materia di asilo. Respingere le barche che arrivano nel nostro Paese non rappresenta, come sostiene la Procura di Roma, un atto di natura politica in quanto tale insindacabile in sede penale, proprio perché trattasi di attività che rende praticamente impossibile l’accesso alla richiesta d’asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno. Il Governo italiano, il Primo Ministro ed il Ministro degli Interni, hanno assolutamente ragione quando dicono che non tutte le persone che arrivano in Italia hanno diritto ad ottenere lo status di rifugiato; tuttavia, quelle stesse persone hanno certamente diritto a chiederlo e, con i respingimenti, questo diritto viene loro negato, così come viene negata la possibilità che le loro ragioni siano valutate secondo i principi dei diritti umani. Nel rimanere in attesa delle determinazioni che sul punto prenderà il Tribunale dei Ministri, ci conforta sapere che la nostra valutazione sull’operato del Ministro dell’Interno trovi pieno riscontro nelle considerazioni svolte in queste settimane dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e, soprattutto, dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, il quale ha recentemente indirizzato una lettera al Governo italiano per avere chiarimenti sul trattamento riservato a 82 migranti respinti in Libia lo scorso 1° luglio; lettera nella quale la stessa UNCHR denuncia proprio la mancata verifica dei requisiti per il diritto d’asilo prima di operare i respingimenti ed il ricorso all’uso della forza contro i migranti da parte del Ministro Maroni, con ciò chiedendo all’Italia il rispetto della normativa internazionale.

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