7.31.2009

Sul caso di Chico Forti

VEL0765 3 POL /R01 /ITA
Caso Forti, Santini (Pdl): Berlusconi intervenga presso Obama
Roma, 29 LUG (Velino) - Richiamare il governo italiano alle sue responsabilita', creando le condizioni per consentire ad Enrico Forti di dimostrare la sua innocenza. È quanto oggi, nel corso di una conferenza stampa che si e' tenuta a Palazzo Madama, ha chiesto il senatore del Pdl Giacomo Santini, vicepresidente vicario della Commissione per le Politiche dell'Unione Europea, insieme al senatore Marco Perduca. "Non chiediamo il rimpatrio di Forti - ha precisato il senatore -, ma e' evidente che dopo aver esperito tutte le possibili opzioni adesso e' necessario un intervento di rilievo, del presidente Berlusconi, nei confronti dell'amministrazione Obama al fine di ottenere la riapertura del processo". La vicenda, che e' stata oggetto della conferenza stampa, si riferisce ad Enrico Forti, imprenditore italiano, attualmente condannato all'ergastolo per omicidio e detenuto da dieci anni nel carcere di Miami. Una condanna che per il senatore Santini e' "del tutto infondata" e "basata su indizi e non prove". "Abbiamo prove inconfutabili - ha continuato a spiegare il senatore Giacomo Santini - che dimostrano come il processo nei confronti di Forti sia stato manipolato. C'e' piu' di una ragione per ritenere che sia la difesa che l'accusa fossero colluse. Innocenza che pero' finora non e' stata potuta provare visto che dopo sei appelli, un ricorso alla Corte federale - dice ancora Santini - siamo arrivati ad un punto morto". Da qui la richiesta al presidente Berlusconi di un suo "autorevole" intervento presso l'amministrazione americana. Nel corso delle conferenza stampa, inoltre, e' stato diffuso un messaggio sonoro dello stesso Forti, che ha lanciato il suo appello affinche' non sia abbandonato e la sua battaglia per la ricerca della verita' non sia dimenticata. (com/udg) 291806 LUG 09 NNNN


CASO FORTI: SANTINI-PERDUCA, NO A VICENDA BIS SACCO-VANZETTI
(ANSA) - TRENTO, 29 LUG - 'Evitare che si crei un altro caso simile a quello di Sacco e Vanzetti, quando ci si accorse dell'innocenza dei due italiani dopo averli giustiziati'. Lo hanno detto i senatori Giacomo Santini (Pdl) e Marco Perduca (Pd) chiedendo, in una conferenza stampa, l'intervento straordinario del Governo per ottenere la riapertura del processo dell'imprenditore trentino Enrico (Chico) Forti, detenuto da dieci anni in un carcere duro di Miami con l'accusa di omicidio e la condanna all'ergastolo. Il giornalista Pietro Porcella ha ricordato le ragioni dell'ostilita' manifestata nei confronti del trentino dalla polizia americana, a causa di una serie di servizi, giudicati eccessivamente critici, in merito al delitto Versace. ' Forti e' stato condannato all'ergastolo, senza alcuna possibilita' di condizionali.Perduca ha ricordato anche i casi di altri 3.000 italiani che si trovano rinchiusi nelle carceri del mondo, senza tutele da parte dell'Italia.L'imprenditore italiano ha continuato a proclamarsi innocente del delitto che gli fu addebitato dieci anni fa e chiede di poterlo dimostrare con le prove che, allora, non gli fu concesso di esibire. Enrico Forti fu condannato dopo 25 giorni di processo con un rito poco trasparente e legittimi sospetti di collusione tra accusa e difesa, hanno chiarito Santini e Perduca. Inutilmente i familiari hanno percorso tutte le possibili strade dei ricorsi in sede giudiziaria. Ora sono arrivati alla Corte Suprema di Giustizia ma, senza un intervento politico di alto livello, le speranze non sono molte. (ANSA).


USA: SENATORI SU CASO FORTI, BERLUSCONI FACCIA PRESSING SU OBAMA PER RIAPRIRE IL PROCESSO =
SANTINI E PERDUCA, L'IMPRENDITORE ITALIANO CONDANNATO ALL'ERGASTOLO INGIUSTAMENTE RISCHIA DI FARE LA FINE DI SACCO E VANZETTI Roma, 29 lug. - (Adnkronos) - Un gruppo di senatori guidati da Giacomo Santini, Marco Perduca e Silvia Velo rivolgono al presidente del Consiglio un appello affinche' faccia pressing su Obama per ottenere la riapertura del processo per Enrico Forti. L'imprenditore italiano di Trento, dopo un processo durato 25 giorni, il 15 giugno 2000 e' stato condannato all'ergastolo negli Usa con l'accusa di omicidio di primo grado ai danni di Dale Pike, il figlio di un albergatore di Ibiza con il quale Forti aveva in corso una trattativa per l'acquisto di un albergo. Forti si trova recluso ormai da dieci anni in un carcere di massima sicurezza nelle paludi delle Everglades.Una condanna che, secondo i senatori che si stanno occupando della vicenda e' "del tutto infondata. Abbiamo prove inconfutabili -ha detto il senatore Giacomo Santini in una conferenza stampa a Palazzo Madama- che il processo a Forti e' stato manipolato. Abbiamo ragione di credere che difesa e accusa fossero colluse". C'e' un ampio dossier nel quale il gruppo di senatori dimostrerebbe l'innocenza di Forti."Ma dopo sei appelli, un ricorso alla Corte federale -dice ancora Santini- siamo arrivati ad un punto morto. Per cui ora solo un intervento politico di alto livello potrebbe aiutarci a sbloccare la situazione e ad impedire la distruzione di una persona". Da qui l'appello dei senatori a Silvio Berlusconi affinche' intervenga direttamente con il presidente degli Usa. Un appello, quello per Forti che, come hanno spiegato i senatori in conferenza stampa, sarebbe un modo per dimostrare che "il governo italiano ha a cuore la sorte di tutti i 3.000 italiani rinchiusi nelle carceri in giro per il mondo perche' la sensazione -ha detto Marco Perduca- e' che nei confronti di queste persone il nostro governo non brilli per interessamento".(segue) (Red-Alb/Col/Adnkronos) 29-LUG-09 13:45

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