| MANTICA INCONTRA A CIPRO   CHRISTOFIAS E TALAT (di Diego Minuti) (ANSA) - ROMA, 6 LUG - Quello della   riunificazione di Cipro, che da quasi 35 anni vive il dramma della divisione   del suo territorio, e' stato per molto tempo un 'dossier dormiente', segnato   da contatti diplomatici che, sino ad oggi, hanno fatto registrare solo pochi   significativi passi in avanti. Un 'dossier' che ha visto l'Italia attento   osservatore e, a partire da domani, protagonista della trama diplomatica che   da piu' parti si sta intessendo per sanare la ferita di quella che era   un'Isola-Stato e che oggi e' divisa, fisicamente, tra la parte greca (63 %   della superficie) e quella turca. Domani comincia la visita del sottosegretario   agli Esteri Alfredo Mantica, con una agenda che prevede incontri sia con il   presidente della Repubblica di Cipro, Dimitris Christofias, che con Mehmet   Ali Talat, presidente della Repubblica turca di Cipro Nord, ignorata dalla   comunita' internazionale e riconosciuta solo da Ankara.Una visita che intende ribadire l'attenzione dell'Italia verso i colloqui   che, da tempo, stanno andando avanti tra le due parti, ma che hanno deluso le   speranze di chi credeva in una loro sollecita conclusione, perche' non sono   stati ancora rimossi i paletti che ne costellano il percorso. L'amicizia   personale tra i due presidenti aveva alimentato queste speranze, che, pero',   sono andate a cozzare contro divergenze che riguardano sia l'architettura   costituzionale di Cipro riunificata, che aspetti meramente pratici, legati   alle proprieta' immobiliari stravolte o cancellate dagli eventi del luglio   del 1974. In cinque giorni (dal 15 al 20 luglio del 1974) Cipro fu teatro di   un fallito 'golpe' (sostenuto dai 'colonnelli' della giunta militare al   potere ad Atene e che, deposto il presidente, l'arcivescovo Makarios, mirava   al ricongiungimento alla 'grande Grecia') e, quindi, di una invasione turca   per contrastare questo disegno.
 Nonostante i colloqui tra Christofias e Talat siano ormai a cadenza   ravvicinata, i problemi restano e potrebbero essere facilmente risolvibili se   i protagonisti non modificheranno le posizioni di partenza, che avrebbero i   piu' evidenti punti critici sulla forma che dovra' avere la repubblica, se,   cioe', sara' la fusione 'artimetica' dei due territori in un'unica entita'   statuale oppure avere una struttura federale o confederale. Posizioni,   quindi, ancora distanti e che l'Italia intende avvicinare, perche' l'Unione   europea, ma anche gli Stati Uniti, spingono in questa direzione. Un altro dei   nodi che vede ancora lontane le rispettive posizioni e' quello,   importantissimo, dei tempi, che almeno per il presidente della Repubblica   turca di Cipro Nord, sono anche collegati a prossime (2010) scadenze   elettorali, alle quali vorrebbe presentarsi portando a suo merito   significativi passi in avanti nella trattativa, rispetto a quelli sino ad   oggi conseguiti.
 In questa delicata partita, l'Italia ha sempre fortemente segnato la sua   equidistanza, come ha fatto in gennaio il ministro degli Esteri Franco   Frattini, incontrando a Roma il suo collega cipriota, Kyprianou, e ribadito   lo stesso Mantica, agli inizi dello scorso aprile, con il rappresentante   speciale di Talat, Kutlay Erk. Equidistanza che si e' tradotta in un chiaro appoggio   alla linea delle Nazioni unite, che ritengono che la soluzione del problema   non possa che passare per il rispetto della eguaglianza politica tra le due   entita', per garantire alla 'nuova Cipro' la piena titolarieta' nei suoi   rapporti internazionali. La posizione dell'Italia, peraltro, nei confronti di   Cipro e delle sue problematiche e' in linea con quella generale che mira alla   stabilizzazione del Mediterraneo e che la vede, negli ultimi tempi, attrice   di molte missioni votate a questo obiettivo. (ANSA).
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