6.23.2009

Sulla politica estera italiana nei confronti dell'Iran

Per comunicazioni del Governo
sulla politica estera italiana nei confronti dell'Iran

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

PERDUCA (PD). Signor Presidente, come forse alcuni avranno notato, i senatori del Gruppo del Partito Democratico, ma vedo anche alcuni colleghi della maggioranza, hanno sulla giacca o al polso una coccarda verde, che vuol significare la nostra solidarietà con gli studenti iraniani in piazza. A seguito però delle continue manifestazioni soppresse con la violenza e anche a seguito di quanto auspicato da colleghi della Camera, riteniamo anche noi di unirci alla richiesta rivolta nei confronti del ministro Frattini di riferire alle Camere su qual è l'atteggiamento dell'Italia adesso che è acquisita la non partecipazione dell'Iran al prossimo G8 di Trieste, che avrebbe dovuto parlare di stabilizzazione di Afghanistan e di Pakistan, perché la questione non può essere circoscritta relativamente al ruolo che l'Iran ha nella stabilizzazione del grande Medioriente.

Presidenza della vice presidente BONINO (ore 19,38)

 

(Segue PERDUCA). Stiamo parlando della libertà di quasi 80 milioni di persone. Ci sono delle dichiarazioni gravi anche da parte del consiglio dei chierici iraniani che ritengono che oltre 3 milioni di voti sono in esubero rispetto a quelli che sono stati in effetti conteggiati. È stata da loro manifestata una disponibilità a fare un riconteggio più approfondito.

Io credo che invece la questione vada presa in considerazione nella sua totalità. Chiaramente l'Italia da sola non lo può fare, ma occorre sapere qual è la posizione del ministro Frattini, anche all'interno dell'Unione Europea, relativamente alla questione che - ripeto - è ormai di patente violazione dei diritti umani di quasi 80 milioni di persone.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, la Presidenza è in contatto con il Ministro degli affari esteri che ha espresso la sua disponibilità a riferire al Senato, probabilmente in Commissione, la settimana prossima.

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