Sullo svolgimento delle attività turistichenella parte meridionale dell'isola di Cipro
PERDUCA (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PERDUCA (PD). Signora Presidente, poiché più volte è stata evocata la crisi economica, sottolineo che uno dei pochi settori italiani che in qualche modo riesce a tenere rispetto a questo problema è quello del turismo.
Vorrei denunciare una campagna di intimidazione da parte della Repubblica di Cipro nei confronti degli operatori turistici che stanno organizzando, dalla fine del 2008, viaggi nella parte settentrionale dell'isola, quella che non è sotto la giurisdizione di Nicosia, ma che comunque è territorio dell'Unione Europea e ha circa 250.000 cittadini che vivono privati del benché minimo diritto civile, politico, economico, sociale e culturale perché l'Unione Europea non se ne vuole fare carico.
In realtà, non si tratta della violazione di alcuna normativa internazionale, ma eventualmente - è, però, ancora tutto da dimostrare - di una violazione di regole che attiene alla parte meridionale dell'isola. In ogni caso, proprio perché il Governo Berlusconi, a fronte del provvedimento che ha ridotto il numero dei Ministri, ha deciso di creare il Dicastero del turismo - tra l'altro, abrogato dal referendum circa 15 anni fa - presto porteremo all'attenzione proprio di codesto Ministero e chiaramente anche a quella del Ministero degli affari esteri questa campagna intimidatoria affinché il Governo si faccia garante degli interessi degli imprenditori italiani che vogliono portare i nostri connazionali a vedere quella bellissima parte del Mediterraneo.
PRESIDENTE. La Presidenza prende atto.
1 comment:
Intimidazioni? Le bastonate ci vogliono!
Post a Comment