Il Governo italiano, che per una volta c'ha visto giusto, deve ricordare che con questo Iran non si puo' dialogare, ma deve anche rivedere radicalmente i propri rapporti diplomatici con chi in quella sala di Ginevra ha deciso di rimanere, a partire dalla Santa Sede.
Non e' infatti ammissibile non censurare le decisioni dello Stato Citta' del Vaticano rimasto ad ascoltare silente le infamie del Presidente delle Repubblica islamica in virtu' della necessita' del dialogo ad oltranza su temi "etici". Considerate le ultime uscite del Papa e visti i rapporti concordatari col Vaticano, due mi paiono le questioni che l'Italia non puo' non affrontare:
- La valutazione dello status di cui gode
- A 25 anni dalla sua istituzione la revisione, prevista tra l'altro dalla legge stessa, del meccanismo che finanzia una Chiesa cattolica, militante politico transnazionale, con l'8x1000 sull'IRPEF. Presto interrogheremo il Governo in materia.
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