9.25.2008

Perché Fassino domani non va alla riunione del Gruppo di Amici all’ONU?

Visto che per la Giunta militare birmana è impossibile rispondere democraticamente alla nonviolenza dei monaci, le occorre avere un nemico contro il quale consolidare la propria tirannia e chiedere il sostegno della comunità internazionale da sempre apatica nei suoi confronti. È in quest’ottica che vanno letti gli attentati di questa mattina davanti al Municipio di Rangoon che hanno fatto morti e feriti, in un quartiere che, per l’appunto, era stato teatro un anno fa delle manifestazioni di protesta dei monaci buddisti contro il regime militare birmano.

Il 26 di settembre è prevista al Palazzo di Vetro una riunione del “gruppo degli amici della Birmania” composto da Australia, Indonesia, Russia, USA, Cina, Giappone, Singapore, Vietnam, Francia, Norvegia, Tailandia, India, Portogallo e Gran Bretagna al quale però pare che l’inviato speciale dell’Unione europea per la Birmania Piero Fassino non parteciperà perché impegnato ad Assisi al VI Convegno nazionale di studi “I Cristiani e le nuove sfide della politica. Democrazia, giustizia, bene comune”. Vista la gravità dei fatti, forse una riorganizzazione di agenda da parte dell’On Fassino potrebbe essere auspicabile anche al fine di poter informare l’UE e l’Italia sugli sviluppi diplomatici e pretendere di mantenere il mandato che a oggi ha dato purtroppo scarsi risultati.

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