5.12.2006

La Morales è sempre quella

La questione delle nazionalizzazioni del gas imposte dal presidente Morales rappresenta una decisione cruciale per la regione latino-americana, i suoi equilibri interni e influenze esterne e merita di essere approfondita laicamente e tenterò di tornarci sopra in futuro, ma slegarla dalle richieste boliviane di riforma dei latifondi, nonché della possibilità di legalizzare l'industrializzazione della foglia di coca per prodotti non "narcotici" potrebbe, alla lunga, far perdere di vista un importante tassello del mosaico sudamericano.

Infatti, tutte le rivendicazioni boliviane dello sfruttamento delle risorse energetiche, che a uno sguardo superficiale, specie se "straniero", potrebbero sembrare frutto del solito populismo latino-americano, vanno messo in parallelo con una "guerra alla droga" che, in oltre 30 anni, non solo non ha sortito gli effetti "desiderati", ma ha anche contribuito a tenere prigioniere di dogmi anti-scientifici monti e valli demonizzando culture e colture come quella della foglia di coca altre piante "allucinogene" che sono elementi fondamentali, se non fondativi, di decine di gruppi indigeni andino-amazzonici.

Visto che si tratta pur sempre di investimenti, non è escluso che, nel lungo periodo, allentare la pressione proibizionista sull'oro verde non possa avere delle ricadute positive anche su quello nero. Morales, che in questi giorni è a Vienna per un summit UE-GRULAC, settimana prossima verrà ricevuto con tutti gli onori dal Parlamento europeo, speriamo che qualcuno riesca a ingaggiarlo seriamente oltre che omaggiarlo fintamente...

6 comments:

Anonymous said...

padroni a casa nostra!
e loro padroni a casa loro!
chiaro, o no?

perdukistan said...

non necessariamente

il Braccini said...

o Perduha, chè ci parli un poino della legalizzazione messicana, chè a me mi pare un notizione e non se lo sta cahando nessuno...

perdukistan said...

putroppo si tratta solo di depenalizzazione, cosa che ormai tutti i paesi latino-americani hanno adottato da anni, con la colombia che paradossalmente ha le leggi più liberali. pare che fox abbia già fatto marcia indietro perché essendo in campagna elettorale in cui il suo partito (PAN) deve fare breccia tra i "moderati" certe cose non si possono dire... ma ora fo delle ricerche

Anonymous said...

Presidente Fox ha posto il veto alla proposta del parlamento messicano. Comunque, il progresso proposto non era così tanto. Il possesso per uso personale rimaneva un reato e si pretendeva soltanto escludere la colpabilità (il disegno di legge parla di “excluyente de responsabilidad”) di chiunque possedesse certe piccole quantita’ delle droghe diventate illecite. Oltre di non esistere nessuna differenza tra l’atteggiamento di chi possede 5, 10 o 20 grammi o qualsiasi quantità di qualsiasi sostanza per lo stesso scopo di uso personale – e quindi, secondo il principio dell’uguaglianza, non si puo’ trattare questi atteggiamenti in modo diverso – si deve sempre ripetere che il semplice possesso di droghe per uso personale, o il loro consumo in circostanze che non comportino pericolo concreto ad altri, sono azioni che, inserendosi nella sfera individuale, si collocano nell’ambito della libertà individuale, dell’intimità e della vita privata e quindi non possono essere oggetto di nessun intervento da parte dello Stato.
La violazione a principi iscritti sulle declarazioni universali di diritti si ripeteva nel disegno di legge messicano con l’illegittima ed incredibile proposta di negare effetti retroattivi ai provvedimenti più favorevoli (anche se troppo limitati), come sarebbe quella proposta esclusione di colpabilità.
Quindi, mi pare che non c'era molto da lodare nel disegno di legge e neanche da lamentare per la mancata legge messicana...

il Braccini said...

capito, grazie; cmq se ne riparlerà, spero