Secondo un'agenzia Apcom di poco fa, Fini avrebbe dichiarato di aver insistito col Ministro degli esteri russo Lavrov in visita a Roma "su standard e ritorno dei profughi serbi in Kosovo" sostenendo che "l'indipendenza della provincia serba "può essere un obiettivo, ma "a certe condizioni" cioè "non è un obiettivo immediato, le condizioni sono in molti casi ancora tutte da costruire". Fini, a quasi sette anni dall'attacco NATO contro Belgrado, ha inoltre consigliato prudenza sulla delicata questione del futuro status del Kosovo, "Non vi possono essere né fughe in avanti né ritardi colpevoli" ha risposto a chi in conferenza stampa gli chiedeva se esistessero condizioni preliminari a ogni eventuale decisione sull'autonomia o l'indipendenza della provincia serba. "La definizione dello status del Kosovo" ha sostenuto il Ministro "deve procedere di pari passo con il rispetto di quegli standard internazionali, tra cui il diritto dei serbi di tornare nelle loro terre" ha considerato il vicepremier.
Fini e Lavrov si sono detti d'accordo sul fatto che "dopo la scomparsa di Rugova e alla vigilia della definizione dello status del Kosovo" deve emergere in particolar modo la "necessità di rispetto degli standard internazionali fissati per quel martoriato Paese" ha riferito Fini, facendo diretto riferimento al "diritto dei serbi di fare ritorno nella loro terra, onde garantire che il Kosovo sia per davvero multietnico". Un punto, quest'ultimo, molto caro a Lavrov: la questione del ritorno dei profughi "non dev'essere condizionata a nulla" ha detto il capo della diplomazia russa, il "sacrosanto diritto dei profughi di tornare a casa è pari a quello della libertà di stampa e della libertà di parola" ha concluso Lavrov.
Ergo: non se ne fa di niente...
2 comments:
Perduca?!
that's right!
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