5.10.2015

su CRA di Rovigo #Renziciripensi

Per applicare pienamente lo spirito, oltre che la lettera, delle previsioni della spending review, occorre Il governo congeli la decisione di chiudere il Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Rovigo in attesa della pubblicazione del documento del gruppo di lavoro inter-ministeriale sui farmaci cannabinoidi. Dal 2007 infatti In Italia esiste una legge che consente la prescrizione di prodotti sostituitivi di terapie derivanti dalla cannabis, si tratta di una legge quasi del tutto sconosciuta e, se possibile, osteggiata ma che invece, se pienamente applicata, consentirebbe la creazione di una domanda legale di sostanze tali per cui si consentirebbe la creazione di un significativo settore di mercato che garantirebbe vita e profitti a tutti i soggetti coinvolti e tra questi il Centro di Rovigo. Per non parlare del rispetto del diritto alla salute di decine di migliaia di persone.

Gli esperti del Ministero della salute e della Difesa hanno fissato in 80 piantine, selezionate per l'appunto dai ricercatori di Rovigo, la quantità per far partire il progetto pilota di produzione della cannabis terapeutica "made in Italy", una decisione tanto importante quanto insufficiente a far fronte alle richieste nazionali - la sola Rita Bernardini, segretaria di Radiali Italiani ne ha piantate 50 come disobbedienza civile, anche per gli aspetti terapeutici. Se dovessimo chiudere oggi un istituto che domani, in virtù delle competenze costruite in anni di ricerca, potrebbe tornar molto utile a consolidare la produzione di cannabis medica made in Italy, equivarrebbe a tagliare un investimento, non una spesa. Renzi ci ripensi.

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