12.30.2014

mia lettera su #theInterview a @ferrarailgrasso su @ilfoglio_it con tanti auguri per l'anno nuovo

Al direttore - Senza timore di smentita si può affermare che l’ormai leggendario film “The Interview” è un colossal: una colossale presa in giro! Una di quelle goliardate fatte con sottile e intelligente autoironia e, quindi, con una morale. 

Per due ore e mezzo, infatti, James Franco, Seth Rogen e il regista Evan Goldberg si fanno gioco di tutto quello che gira intorno allo showbiz americano, dalla crudeltà della e nella Corea del nord alle strategie della Cia, dalle armi di distruzione di massa all’anti-americanismo, dalla nascosta omosessualità di chi si confronta con una figura paterna prepotente alle parolacce, specie la coprolalia, dal sesso al cinema all’antisemitismo, dalla musica pop – europea e coreana – ai film splatter e i cuccioli su internet ma, soprattutto, la televisione e le sue star. 

Se poi caliamo questo testo affilato nella torta sfornata per il lancio del film – fatta di veri o presunti attacchi cibernetici alla casa produttrice Sony (che solo qualche giorno prima aveva subito una serie di sconvenienti leak di email), di un immediato ritiro della pellicola da decine di migliaia di sale negli Usa, di inviti di Obama a desistere dalla cancellazione della presentazione, di ritorsioni dei coreani, di distribuzione in un paio di centinaia di sale subito dopo Natale, del milione e mezzo di download pirati e delle cause incrociate tra cantanti usati ma non pagati – allora si raggiungono vette da capolavoro a tutto tondo. 

Siccome la morale combacia col finale non rovinerò la festa svelando come va a finire.

Nell’attesa di leggere avidamente Nuovo Cinema Mancuso, auguro a Lei e a tutto il Foglio una buona fine 2014 e un miglior principio per l’anno nuovo dedicandovi un pensiero tratto da “Firework” di Katy Perry, l’artista più citata in “The Interview”: “Do you ever feel like a plastic bag / Drifting through the wind, wanting to start again? / Do you ever feel, feel so paper thin / Like a house of cards, one blow from caving in?”. Auguri!

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