10.07.2014

#Bananas4Democracy #4 su @ilfoglio_it #umbrellarevolution on Hong Kong

Obiettivi comuni, alleanze possibili, tempistica certa: quel che manca al "movimento degli ombrelli". Un diario Radicale

Nella piazza ha vinto la nonviolenza, non deve perdere la politica


Hong Kong. Quando il gioco s`è fatto duro, i puri hanno iniziato a giocare. E di puri in queste ore a Hong Kong continuano a essercene parecchi. Per tutta la giornata di domenica 5 ottobre si erano rincorse dichiarazioni di smobilitazione, concessione di varchi e abbandono delle postazioni dell`occupazione periferiche, specie a Mong Kok, ma, più queste venivano rilanciate dai media e dai social network, più gli studenti accorrevano dal centro per rafforzare gli avamposti a rischio.
 

 La parola d`ordine: "Il movimento non ha leader, è la premessa all`impegno: `Se qualcuno va a casa resto io"`. Tanto a Mong Kok quanto a Causeway Bay in centinaia hanno dormito ín strada dopo le solite lezioni della Mobile Democracy Classroom. Leadership o non leadership, in una conferenza stampa nel tardo pomeriggio di domenica, il segretario della Federazione degli studenti di Hong Kong, Alex Chow, aveva annunciato che al mattino seguente nessuno avrebbe ostruito il passaggio ai tremila dipendenti pubblici che dovevano tornare a lavorare dopo il lungo ponte della festa del 1° ottobre e che chi voleva poteva andare a scuola. Sul pontile di Admiralty sarebbe stato creato un passaggio per gli impiegati del governo. E così è stato.
 

 Dalle otte e mezza di lunedì mattina, nel consueto ordine, la burocrazia di Hong Kong era di nuovo al lavoro. Sotto il palazzo del Legislative Council, che ricorda l`arco quadrato della Défense di Parigi, un migliaio di persone dormivano o controllavano i loro smartphone. Un decimo delle presenze della entusiasmante notte di sabato.

Se il primo round lo hanno chiaramente vinto gli occupanti, e in particolare la Federazione degli studenti universitari, non ha perso, la faccia, neanche Carrie Lam, la vice di C.Y. Leung da lui nominata a dialogare coi manifestanti. Da lunedì la Lam è il volto buono dell`Amministrazione, come aveva anticipato Antonio Talia su queste colonne. Nelle ultime 48 ore la polizia s`è fatta vedere in giro pressoché disarmata, in numero ridotto e osserva in silenzio ciò che accade. Distensione da stanchezza. Il "movimento degli ombrelli" è sicuramente senza leadership e senza ideologie. 


Gli unici due posti di rifocillamento aperti h24 ad Admiralty erano un McDonald`s e un Kentuky Fried Chicken. Nessuno s`è sognato neanche di attaccare un A4 anticapitalista sulle vetrine dei due fast food. Gli studenti, specie i più giovani, sembrano usciti da un fashion blog: scarpe Nike, New Balance, Vans, abiti Uniqlo, Bathing Ape e Abercrombie - marche americane e giapponesi dei nemici storici di Pechino ma tutto rigorosamente made in China. Non s`è sentito un accordo di chitarra, non c`erano lattine di birra, quasi nessuno fuma, solo all`alba di sabato è girato uno spinello (e non è detto che fossero cinesi). Gentilezza, ambientalismo, buone maniere ed educazione civica dappertutto. 

La nonviolenza è stata il collante di questi nove giorni di lotta per la democrazia diretta a Hong Kong, adesso ci vuole un salto dí qualità. Il "movimento degli ombrelli" deve iniziare a fare politica, individuando una piattaforma comune, creando alleanze e calendarizzando le decisioni necessarie par raggiungere gli obiettivi prefissati. Le banane, sempre gustosamente necessarie, non saranno più sufficienti.

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