Oggi, mentre alla London School of Economics viene presentato uno studio internazionale dal titolo “Ending the Drug Wars” (metter fine alle guerra alla droga) in Italia ci si appresta a “modificare” la peggiore legge europea in materia di sostanze stupefacenti affidandola alle sapienti cure di uno dei due estensori originali di quel testo: il senatore Carlo Giovanardi.
Non credo che occorra aggiungere molto
sulla qualità dell'operato repressivo e anti-scientifico del
politico del Nuovo CentroDestra, credo però che sia opportuno
sottolineare come la “modifica” della ex Fini-Giovnardi non si
distacchi nell'approccio dall'impianto della legge del 2006: resta
infatti intatto tanto lo schema proibizionista quanto la risposta
punizionista. Niente di più, niente di meno.
Eppure una maggioranza per andare oltre
al fallimento della proibizione ci sarebbe stata, occorreva
concentrarsi più sulla necessità di radicale discontinuità col
passato piuttosto che sull'urgenza di colmare il vuoto legislativo.
Tra le altre cose si tratta di una ulteriore occasione perduta anche
per corrispondere alla sentenza pilota della Corte european sui
diritti umani, visto e considerato che oltre un terzo dei detenuti
italiani è in carcere per crimini legati alle “droghe”.
A parte qindi la simbolica assegnazione
a Giovanardi del ruolo di relatore in aula di una legge che porta il
suo nome e che solo qualche settimana fa era stata dichiarata
incostituzionale pel metodo in cui fu fatta adottare, di per sé una
dichiarazione di non belligeranza col “nemico” della libertà di
scelta, ricerca scienfitica e cura, l'Italia continua a scontare
un'arretratezza culturale, oltre che politica, in materia di sostanze
stupefacenti.
Occorre che Matteo Renzi nomini quanto
prima al Dipartimento per le Politiche Antidroga qualcuno che sia,
anche internazionalmente riconosciuto, capace di governare il
fenomeno in tutti i suoi aspetti e che lo doti di una direzione
scientifica degna di tal nome dopo i disastri del dottor Serpelloni.
Renzi, o chi per lui, legga inoltre il rapporto della London School
of Economics, firmato da Nobel, esperti e politici, e deleghi
qualcuno a esser presente al Convegno Internazionale della
“International Society for the Study of Drug Policy” che si terrà
a Roma dal 21 al 23 maggio 2014 presso la sede del CNR. Per cambiare
verso ci vuol impegno e costanza.
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