12.11.2013

Marihuana/Urugay: Notizie dell'altro mondo ispirino riforme a casa nostra

L'Uruguay passa alla storia per essere il primo paese che legalizza la produzione e l'uso personale di derivati della cannabis. Ieri sera il Senato di Montevideo ha confermato il testo della legge uscita
dalla camera dopo mesi di dibattito che ha coinvolto l'opinione pubblica ed esperti nazionali e internazionali. E' la vittoria del buon senso sull'ideologia. Certamente la legge non e' la migliore possibile ma se la ragionevolezza continuera' a essere la guida per le decisioni delle istituzioni uruguayane, come lo son state a oggi le parole e le azioni del presidente Mujica, almeno in questo campo, e' da immaginare che nell'applicare la nuova normativa si troveranno soluzioni pratiche ad alcuni problemi strutturali che la legge pur pone.

C'e' da sperare che l'approccio prammatico di Montevideo non venga stigmatizzato e attaccato dai suoi vicini, Argentina e Brasile in primis, e che l'Uruguay si prepari a sostenere il fuoco incrociato di certe agenzie delle Nazioni unite che sicuramente non manchera' quando la Commissione droghe dell'Onu si riunira' a Vienna a marzo prossimo.

C'e' infine da sperare che tutto questo coraggio riformatore che viene dall'altro mondo - ricordiamoci che il Papa argentino ha abolito l'ergastolo e codificato la tortura non appena insediatosi in Vaticano - inizi a stimolare anche i legislatori italiani che non si fanno mai mancare parole di encomio pel contributo degli italiani all'estero. Ecco in Uruguay un buon 40% dei parlamentari e' di origine italiana, invece di far di tutto perche' mandino un loro connazionale a Palazzo Madama o a Montecitorio sarebbe meglio imitarli nelle loro decisioni di progresso.

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