Mentre
alla Camera si discute del rifinanziamento delle missioni italiane
all'estero e tutti si dichiarano a favore della cooperazione
internazionale, l'agenzia delle Nazioni unite pubblica il rapporto 2013 sull'oppio - e la marihuana - in Afghanistan. Nessuno dei deputati a
favore della cooperazione civile in alternativa alla presenza militare
ha trovato il modo di affrontare l'impatto nefasto, dal punto di vista
economico e sociale, della carissima e fallimentare eradicazione
dell'oppio in Afghanistan.
Secondo il nuovo rapporto
dell'ONU le aree afgane coltivate a papavero hanno raggiunto il massimo
storico da quando le Nazioni unite controllano il fenomeno: 209.000
ettari. Si tratta di un aumento del 36% rispetto al 2012. L'oppio viene
coltivato in 19 delle 34 provincie afgane, un aumento del 49% rispetto
all'anno precedente. Secondo il capo della missione dell'UNODC in
Afghanistan Jean-Luc Lemahieu si tratta di un fenomeno mai visto in
precedenza, una grave novità se messa in relazione con le decine di
miliardi di dollari spesi (6 dagli USA negli ultimi 12 anni!) da parte
della comunità internazionale.
Possibile che nessun deputato che si interessa, a parole, di cooperazione in Afghanistan abbia trovato il modo di affrontare la questione?
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