11.13.2013

Rapporto ONU certifica fallimento guerra all'oppio in Afghanistan, Governo e Parlamento ne traggano conseguenza e si adoperino per riforma anti-proibizionista

Mentre alla Camera si discute del rifinanziamento delle missioni italiane all'estero e tutti si dichiarano a favore della cooperazione internazionale, l'agenzia delle Nazioni unite pubblica il rapporto 2013 sull'oppio - e la marihuana - in Afghanistan. Nessuno dei deputati a favore della cooperazione civile in alternativa alla presenza militare ha trovato il modo di affrontare l'impatto nefasto, dal punto di vista economico e sociale, della carissima e fallimentare eradicazione dell'oppio in Afghanistan. 

Secondo il nuovo rapporto dell'ONU le aree afgane coltivate a papavero hanno raggiunto il massimo storico da quando le Nazioni unite controllano il fenomeno: 209.000 ettari. Si tratta di un aumento del 36% rispetto al 2012. L'oppio viene coltivato in 19 delle 34 provincie afgane, un aumento del 49% rispetto all'anno precedente. Secondo il capo della missione dell'UNODC in Afghanistan Jean-Luc Lemahieu si tratta di un fenomeno mai visto in precedenza, una grave novità se messa in relazione con le decine di miliardi di dollari spesi (6 dagli USA negli ultimi 12 anni!) da parte della comunità internazionale.






Possibile che nessun deputato che si interessa, a parole, di cooperazione in Afghanistan abbia trovato il modo di affrontare la questione? 
Occorre che, in vista della famigerata legge quadro sulle missione internazionali, in Parlamento si apra un dibattito sulla qualità di questa famigerata cooperazione oltre che sui fallimenti della guerra alla droga tanto in Afghanistan come nel resto del mondo, altrimenti tutte le preoccupazioni "anti-militariste" resteranno vuote chiacchiere.

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