9.04.2013

Referendum radicale non liberalizza le droghe, Giovanardi lo firmi e poi si discute

Leggo che il Senatore Giovanardi insiste colla sua predilezione per la mistificazione della realtà quando si tratta di droghe. Tra i 12 referendum sui quali si stanno raccogliendo le firme in questi giorni, e che grazie a Silvio Berlusconi che li ha firmati tutti stanno riscuotendo un successo di pubblico da sabato scorso, ve ne è uno che vuole cancellare alcune parti della legge Fini-Giovanardi relative ai fatti di lieve entità, ad esempio la coltivazione domestica, il possesso e il trasporto di quantità medie - quindi condotte "borderline" tra consumo e piccolo spaccio. Togliendo la pena detentiva, che tra la altre cose contribuisce a circa il 30% della popolazione carceraria, rimarrebbe la sanzione penale pecuniaria della multa da 3mila a 26 mila euro. Altro che liberalizzazione!

Il Senatore Giovanardi paventa invece uno scenario che già oggi esiste, quello appunto della droga libera. infatti, dalle scuole elementari alle carceri, cioè dai luoghi più "innocenti" a quelli più "controllati", la droga, anzi le droghe, sono liberamente acquistabili e a prezzi sempre più bassi. A causa delle convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, una legalizzazione completa delle sostanze stupefacenti non è raggiungibile, ma tale è da sempre l'obiettivo dell'antiproibizionismo radicale: legalizzare per regolamentare tutte le "droghe" contro la proibizione criminogena che le ha diffuse in tutto il mondo.
Però per poter arrivare a un confronto tra favorevoli e contrari alle modifiche della legge Fini-Giovanardi occorre che le 500mila firme siano raccolte entro la fine di settembre. Invito quindi anche il Senatore Giovanardi e i responsabili delle comunità che ha già raccolto nel suo comitato a seguire l'esempio di liberalità di Silvio Berlusconi e di firmare e far firmare anche quel referendum. Immagino che chi si interessa sinceramente della salute dei tossicomani ritenga che il carcere non sia la risposta più appropriata.
Infine, visto anche le preoccupazioni di Giovanardi relative alle forze dell'ordine ritengo che sia ragionevole ipotizzare che se il referendum dovesser passare si avrebbe una riduzione della pressione investigativa su condotte scarsamente offensive e una conseguente riduzione carico giudiziario e penitenziario. Piccoli passi ropedeutici anche a riforme di politica criminale e uso corretto delle forze polizia. Una minima riforma ne potrebbe trascianare molte altre. Insomma Giovanardi guardi il nostro video la "legalizzazione illustrata agli adulti", firmi che così poi ci confrontiamo meglio!

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