1.31.2013

Eritrea: Senatori Radicali, perche' Italia fa affari con regime anti-democratico che, tra l'altro, espropria beni di connazionali? Basta casi Libia!

I Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, candidati nelle liste Amnistia Giustizia e Liberta' al senato in Toscana, hanno presentato ieri un'interrogazione al Minstro degli esteri per chieder conto, tra le altre cose, delle angerie che alcuni italiani residenti in Eritrea subirebbero da parte del regime anti-democrativo di Afewerki.

"L'interrogazione", spiegano i Radicali in una nota "fa seguito alle critiche avanzate dal Senatore Perduca in sede di conversione in legge del decreto di rifinanziameto delle missioni internazionali che conteneva anche la cessione a titolo gratuito di materiale ferroviario 'fuori servizio' ad Asmara". Anche per quei motivi i Senatori Radicali non parteciparono al voto in aula. "Alcuni italiani residenti da tempo in Eritrea, che hanno apprezzato il nostro comportamento" prosegue la nota " ci hanno inviato dei documenti in cui ci segnalano una campagna di espropri di terreni e immobili da parte delle autorita' eritree. Espropri ingiustificati e imposti senza alcun riferimento di legge. Ai dubbi espressi durante il dibattito circa la qualita' del regime di Asmara col quale si intrattengono rapporti e sulla qualita' del materiale ceduto (a rischio di inquinamento di amianto), ai quali ne' i relatori ne' il governo risposero, adesso si aggiungono le preoccupanti notizie inviateci dagli italiani d'Eritrea. Auspichiamo che il governo si prenda a cuore quanto da noi denunciato. Non crediamo che ci si voglia trovar di fronte a un nuovo caso Libia...

testo dellinterrogazione a risposta scritta al Ministro degli esteri
dei Senatori Perduca e Poretti

Premesso che:
Il decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali adottato dal Parlamento nel mese di gennaio 2013 prevede la cessione al Governo Eritreo a titolo gratuito di materiale ferroviario considerato " fuori servizio";
anche in virtù del passato coloniale, resiste in Eritrea una significativa presenza italiana;
Considerato che:
Il sistema politico eritreo si basa sui principi sanciti dalla National Charter, e riaffermati dalla Costituzione dell'Eritrea, che pur approvata nel 1997 non è però stata applicata. Il governo di Asmara, giustificando il suo comportamento con la situazione critica del paese, di fatto mantiene sospesi, e non applicati, i diritti civili dei cittadini, impedendo l'esercizio di quanto sancito dalla Costituzione;
anche l'ultimo rapporto di Reporter Sans Frontieres segnala che i media  sono controllati in maniera ferrea dal governo e classifica L'Eritrea all'ultimo posto al mondo (173º) pel rispetto dei diritti di comunicazione ed informazione;
L'assemblea Nazionale eritrea si è costituita nel 1993, poco dopo l'ottenimento dell'indipendenza e che nello stesso anno ha eletto presidente Isaias Afewerki che da allora guida il paese con metodi totalmente anti-democratici;
a seguito della pubblicizzazione del loro non partecipazione al voto finale del decreto missioni gli scriventi son stati contattati da alcuni rappresentanti della comunità  italiana residente in Eritrea che ha condiviso preoccupanti informazioni relative a presunti abusi che si concretizzerebbero nell'esproprio della proprie abitazioni da parte delle autorità eritree;
secondo quanto raccolto dagli interroganti da parte della rappresentanza diplomatica del nostro paese non vi sarebbe stata alcuna possibilità di tutelare gli interessi dei nostri connazionali;
Secondo il materiale visionato, tali espropri avverrebbero nell'ambito di una serie di iniziative che il Governo Eritreo sta mettendo in atto senza peraltro fornire alcuna spiegazione nei confronti delle proprietà di stranieri, in particolare di cittadini italiani. Tali espropri sarebbero considerati "prassi" da parte delle autorità eritree quindi in totale deroga o disrispetto di leggi esistenti.
Si chiede di sapere:
-          Se il ministro in indirizzo sia a conoscenza di tali espropri;
-          Se essi, in virtù della prassi che li legittima, possano interessare anche proprietà demaniali;
-          Come il Governo intenda procedere per tutelare i diritti dei nostri connazionali con proprietà in Eritrea;
-          Se, sulla base di quanto sopra, la concessione del materiale ferroviario "fuori servizio" sia ancora da considerarsi come una cessione a fondo perduto o non possa invece far parte di una trattativa colle autorità di Asmara volta a far pressione affinché le proprietà degli italiani in Eritrea vengano garantite dalla legge nazionale piuttosto che dalle politiche del governo di Afewerki;
-          Se e quali accordi bilaterali esistano per tutelare le proprietà e gli interessi economici di cittadini italiani in Eritrea e quali siano le iniziative in atto perché tali accordi vengano rispettati.

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