I Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti,
candidati nelle liste Amnistia Giustizia e Liberta' al senato in
Toscana, hanno presentato ieri un'interrogazione al Minstro degli esteri
per chieder conto, tra le altre cose, delle angerie che alcuni italiani residenti in Eritrea subirebbero da parte del regime anti-democrativo di Afewerki.
testo dellinterrogazione a risposta scritta al Ministro degli esteri dei Senatori Perduca e Poretti
Premesso che:
Il
decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali adottato dal
Parlamento nel mese di gennaio 2013 prevede la cessione al Governo
Eritreo a titolo gratuito di materiale ferroviario considerato " fuori
servizio";
anche in virtù del passato coloniale, resiste in Eritrea una significativa presenza italiana;
Considerato che:
Il
sistema politico eritreo si basa sui principi sanciti dalla National
Charter, e riaffermati dalla Costituzione dell'Eritrea, che pur
approvata nel 1997 non è però stata applicata. Il governo di Asmara,
giustificando il suo comportamento con la situazione critica del paese,
di fatto mantiene sospesi, e non applicati, i diritti civili dei
cittadini, impedendo l'esercizio di quanto sancito dalla Costituzione;
anche l'ultimo rapporto di Reporter Sans Frontieres segnala che i media sono
controllati in maniera ferrea dal governo e classifica L'Eritrea
all'ultimo posto al mondo (173º) pel rispetto dei diritti di
comunicazione ed informazione;
L'assemblea
Nazionale eritrea si è costituita nel 1993, poco dopo l'ottenimento
dell'indipendenza e che nello stesso anno ha eletto presidente Isaias
Afewerki che da allora guida il paese con metodi totalmente
anti-democratici;
a
seguito della pubblicizzazione del loro non partecipazione al voto
finale del decreto missioni gli scriventi son stati contattati da alcuni
rappresentanti della comunità italiana residente in
Eritrea che ha condiviso preoccupanti informazioni relative a presunti
abusi che si concretizzerebbero nell'esproprio della proprie abitazioni
da parte delle autorità eritree;
secondo
quanto raccolto dagli interroganti da parte della rappresentanza
diplomatica del nostro paese non vi sarebbe stata alcuna possibilità di
tutelare gli interessi dei nostri connazionali;
Secondo
il materiale visionato, tali espropri avverrebbero nell'ambito di una
serie di iniziative che il Governo Eritreo sta mettendo in atto senza
peraltro fornire alcuna spiegazione nei confronti delle proprietà di
stranieri, in particolare di cittadini italiani. Tali espropri sarebbero
considerati "prassi" da parte delle autorità eritree quindi in totale
deroga o disrispetto di leggi esistenti.
Si chiede di sapere:
- Se il ministro in indirizzo sia a conoscenza di tali espropri;
- Se essi, in virtù della prassi che li legittima, possano interessare anche proprietà demaniali;
- Come il Governo intenda procedere per tutelare i diritti dei nostri connazionali con proprietà in Eritrea;
- Se,
sulla base di quanto sopra, la concessione del materiale ferroviario
"fuori servizio" sia ancora da considerarsi come una cessione a fondo
perduto o non possa invece far parte di una trattativa colle autorità di
Asmara volta a far pressione affinché le proprietà degli italiani in
Eritrea vengano garantite dalla legge nazionale piuttosto che dalle
politiche del governo di Afewerki;
- Se
e quali accordi bilaterali esistano per tutelare le proprietà e gli
interessi economici di cittadini italiani in Eritrea e quali siano le
iniziative in atto perché tali accordi vengano rispettati.
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