12.12.2012

Tutti parlano del pericolo terrorista nel nord del Mali mentre è l'esercito che fa e disfa. Che ne pensano Prodi e l'Ue?

Lunedi sera, per ordine del generale Amadou Sanogo, il primo ministro Cheik Modibo Diarra si è dovuto dimettere perché, par di capire dalle problematiche comunicazioni che il Partito Radicale è riuscito a raccogliere da Bamako grazie al suo segretario Demba Traoré che è - o era - ministro per la decentralizzazione del Governo Diarra, l'esecutivo non riusciva a prendere decisioni relativamente ai problemi relativi al nord dove il caos regna sovrano.

Mi domando cosa ne pensino Romano Prodi, inviato speciale del Segretario Generale dell'Onu pel Sahel, che giusto venerdì scorso aveva convocato un summit alla FAO per affrontare le problematiche del Mali, ma anche cosa ne pensi l'Ue, da poco insignita del Nobel per la Pace e che era pronta a inviare 400 addestratori militari per preparare tanto I 3300 militari della Nigeri, Niger e Burkina Faso che erano "pronti" ad andar in Mali, ma soprattuto addestrare quello stesso esercito che in meno di un anno ha organizzato due colpi di stato!
Anche alla luce di quanto avvenuto nelle ultime ore occorre che il Presidente Prodi riconvochi una riunione ai massimi livelli senza escludere, questa volta, anche chi da sempre, come i Radicali, promuove la pace attraverso l'affermazione della giustizia. Ricordo, tra l'altro, che la Procuratore della Corte Penale Internazionale proprio lunedi' a Roma, alla conferenza sulla CPI, ha confermato che il suo ufficio sta lavorando al dossier Mali a tutto tondo.

No comments: