12.04.2012

Per la Siria si prenda in considerazione iniziative di cyberwarfare


Molto probabilmente oggi la Nato deciderà di inviare missili patrioti al confine turco-siriano per difendere la Turchia da ulteriori attacchi siriani. Come avevamo previsto da mesi, il non aver voluto porre con fermezza la questione della difesa dei militanti nonviolenti in Consiglio di Sicurezza, allargando quando più possibile il fronte di coloro che si opponevano al permanere di Assad a Damasco magari creando le condizioni per un suo esilio, ci sta portando speditamente al conflitto armato internazionale da quale sarà impossibile sottrarsi.
Alla Nato si inizia a far proprie le dichiarazioni degli USA e cioè che 'la Siria ha i missili e le armi chimiche' e che quindi 'per questo e' urgente' fornire protezione aerea alla Turchia. Il ''possibile uso'' di armi chimiche sarebbe infatti ''completamente inaccettabile'' da parte dell'Alleanza e quindi, come ha affermato proprio oggi dal segretario generale Rasmussen, ci sarebbe da aspettarsi 'una reazione immediata'. Prima di arrivare all'"inevitabile" contrattacco, occorre mettere in campo tutte le competenze tecnologiche e mandar in tilt una volta per tutte le comunicazioni del regime siriano. Qualche giorno fa Assad ha spento internet in Siria, presumibilmente mantenendo attive solo le proprie comunicazioni, dubito che la Nato non abbia altrettanti strumenti tecnologici per far altrettanto e imporre una "no fly zone" abbuiando i radar, bisogna solo volerlo fare...

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