12.16.2012

Messaggio pel Presidente della Repubblica sulla lotta nonviolenta di Marco Pannella

Onorevole Presidente,

come sa Marco Pannella e' giunto al sesto giorno di sciopero totale della fame e della sete. Si tratta del rilancio della sua lotta pel rispetto della legalita' costituzionale, quella stessa legalita' costituzionale che dovrebbe

esser guida del supremo garante della Costituzioni e dei vertici della Repubblica italiana.

Come sa, su consiglio del suo collegio medico, da sabato mattina Marco Pannella e' ricoverato in clinica dove pero' ha deciso di proseguire la sua lotta nonviolenta perche' non esistono le condizioni perche' essa possa esser sospesa o convertita in altro.

Ritengo una mancanza di rispetto verso il Suo ruolo il solo poterLe suggerire quali possano essere le condizioni che potrebbero vedere corrisposte le richieste di Pannella, come riterrei altrettanto offensivo, nei confronti di chi da una vita da' corpo alla speranza di chi ancora ritiene che sia la forza della Legge il principio cardine della nostra Repubblica, che un segnale di pubblica o privata attenzione si circoscrivesse esclusivamente all'invito a desistere dalla lotta in corso.

Pannella ha insegnato, in primis ai Radicali, ma anche a milionidi di individui di buona volonta' in Italia e in tutto il mondo, che quando si ricerca la verita', non quella colla "v" maiuscola, ma quella che e' frutto di lotte storiche che hanno portato alla codificazione di diritti a livello internazionale, occorre fare quel che si deve perche' accada quello che puo'. Ecco e' nelle sue prerogative istituzionali, ma sicuramente non politiche - perche' contrariamente a quanto possiamo apprezzare quotidianamente Ella non ne ha - poter far accadere qualcosa per cui si riconosca la patente flagranza criminale della nostra Repubblica e, ma non solo a parole, si adottino le necessarie misure per avviare una minimissima riduzione del danno recato alla vita del Diritto e quindi al diritto alla vita di chi si trova oggi a essere sul suolo italiano.

Occorre una pubblica ammenda, occorre una pubblica riparazione, e occorrono urgentissimamente. La tanto da Pannella invocata amnistia e' necessaria e urgente, non tanto per le carceri - che pur restano un luogo di morte e tortura quotidiane - quanto per le nostre istituzioni e per chi, a oggi, non si e' voluto far carico di questo stato delle cose.

Coi miei migliori auguri per i prossimi giorni,

sen. Marco Perduca
co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito
membro, Commissione giustizia
segretario, Commissione speciale per la tutela dei diritti umani

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