8.14.2012

Grazie a Vasco Rossi (r)esiste un minimo di dibattito pubblico sugli stupefacenti. Riccardi lo renda istituzionale convocando la VI conferenza nazionale sulle droghe

Oltre alle denunce dei Radicali, è solo grazie ai post su facebook di Vasco Rossi in Italia (r)esiste un minimo di dibattito pubblico sulle sostanze proibite e la loro eventuale legalizzazione; certo gli interlocutori sono quelli che sono, ma almeno il Corriere della Sera ieri ne ha dato notizia. Adesso però, proprio per evitare che il Dottor Serpelloni, le cui competenze sono tanto chiare quanto scientificamente ancorate ai dogmi proibizionisti di 40 anni fa, possa mentire senza contradditorio - di quanto detto e ahinoi fatto dal Senatore Giovanardi fortunatamente non ci dobbiamo più preoccupare più di tanto - occorre che il dibattito divenga istituzionale: il Ministro Riccardi deve quindi passare alla convocazione della VI conferenza nazionale sulle droghe entro la fine dell'anno per onorare anche alcune sue recenti dichiarazioni non estranee alla regolamentazione di alcune sostanze.

Mentre Serpelloni parla tranquillamente di "riduzione del danno" alle Nazioni unite i suoi uomini concorrono a bloccarne la definizione in modo da non consentire la promozione di quelle politiche "salvavita" in paesi dove la diffusione dell'HIV/AIDS e le overdosi letali restano a livelli di massima allerta, si pensi a tutte le ex repubbliche sovietice. Un dibattito laico basato su evidenze scientifiche internazionali è quel che non può essere più rinviato, Riccardi ci pensi...

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