8.06.2012

2 o 3 cosette antiproibizioniste, ma forse piu' liberiste, sul doping e sui "campioni" olimpici

Il 6 agosto buona parte degli italiani, quella che di solito guarda la televisione distrattamente, s'e' accorta dell'esistenza di un certo tal Alex Schwazer. Un marciatore che negli anni ha regalato all'Italia soddisfazioni inenarrabili in una disciplina tanto sconociuto quanto snobbata da 60 milioni di italiani: i 50 km. Ci siamo accorti dello Schwazer perche' il giovane e' risultato positivo al doping

In virtu' dell'assunzione di sostanze proibite per la preparazione fisica Alex Schwazer e' stato squalificato dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano in un crescendo di dichiarazioni che a momenti ci imponeva il lutto nazionale. Notare che il giorno prima tutti i giornali ci dicevano che un italiano su due non andava in vacanza per via della crisi (circenses li chiamavano i romani)

Guardando questa vicenda in tutte le sue sfaccetature, emergono talmente tante di quelle peculiarita' tipiche del regime italiano che la meta' basterebbe per una tesi di laura sul degrado nazionale.

C'e' per esempio il Presidente del CONI Gianni Petrucci, il primo a suonare l'allarme, uno che e' in carica da quattro mandati consecutivi ma che vistosi posto di fronte alla caratteristiche sovietica della propria presidenza, per restare "in giro" ha pensato bene di farsi eleggere sindaco di una cittadina dal nome programmatico San Felice Circeo - naturalmente eletto con una lista civica col sostegno di UDC e PD, tanto cosi' per confermare l'italianita' del caso, e perche' la classe dirigente locale di entrambi i partiti era l'una contro l'altra armata forzando la scelta neessaria del solito "papa straniero". Certo un papa cosi' straniero che nelle ispirate e ispiranti parole dello stesso godeva del sostegno della "Polverini e di Alemanno" ma che capeggiava una lista civica "assolutamente non contro i partiti" perche' non voleva "essere definita antipolitica". "Mi offendo" diceva lo statista Petrucci, e noi con lui naturalmente, "se qualcuno pensa questo. Io ho portato un comune denominatore per gestire una località non bella ma straordinaria come San Felice, una delle più belle città d'Italia" (Roma, Venezia, Firenze, Palermo s'annotino questo nome, mi raccomando). Tra le altre, molte, cose il presidentissimo ci tenne subito a sottolineare pero' che l'elezione a primo cittadino di quel paradiso terrestre non gli avesse fatto passare per l'anticamera del cervello di lasciare il CONI dove sverna, indipendentemente dai risultati dei "nostri ragazzi", con permanenze che neanche Chavez, ci sarebbe stato da offendersi nuovamente...

La vicenda Schwazer mette quindi insieme sport, politica, centro e perferia, ma tutto sempre solo e comunque coi soldi degli italiani.

Ci sono infatti quei galantuomini degli Schützen un gruppetto di simpatici "alpini" germanofoni che seppure sovvenzionati dalle istituzioni sudtirolesi, nelle loro altrettanto simpaticissime divise ci schiantano i santissimi con pretese di autoderminazione sudtirolesi purche' pagate da Roma. Questi signori pare che si siano piuttosto adontati perche' il buon Alex Schwazer aveva, pensate voi, deciso di festeggiare i vari ori brandendo nientepopodimenoche' il tricolore. Poteva forse un carabiniere non onorare la bandiera a cui e' e sara' nei secoli fedele?

Gia' che brutto questo rapporto travagliato tra Schuetzene e Carabinieri, pensate voi che i primi considerano i secondi forze di occupazione. Un gruppo para-statale (e para-militare) che ritiene un corpo dello stato un occupatore, ganzo no? Ma cosa c'entrano adesso i Carabinieri direte voi con questa storia? C'entrano c'entrano. Infatti il buon Schwazer, che nella biografia ci fa sapere di esser stato anche un seguace della mountain bike, milita pel Centro Sportivo dei Carabinieri. Chi vuole che il Centro Sportivo dei Carabinieri non abbia un campione nei 50 km di marcia metta un dito sottooooo? Ehhh quanta pazienza...

Nuturalmente come ogni eroe, specie se con un nome esotico, non poteva mancare la solita onorificenza, che, se non si nega ad Assad, ci mancherebbe solo la si negasse a un campione olimpico "straniero" per renderlo ancor piu' italiano.

Siccome il personale e' spesso mooooooolto politico entra in scena la fidanzata. Lo Schwazer infatti da tempo condivide la sua vita privata (che qui non ci interessa affatto) con una certa tal Carolina Kostner, campionessa pluridecorata anch'ella (ma nel pattinaggio) che, udite udite, milita nelle Fiamme Azzurre! Si si avete letto bene, la polizia penitenziaria, che e' sotto organico da almeno una ventina d'anni, si permette il lusso di destinare una dipendente alla carriera sportiva. Ma la Ministra Severino lo sapra? oppure gia' si preparara ad accorrere alla prossima celebrazione del benemerito corpo penitenziario sottolineando come le Fiamme azzurre siano talmente encomiabili e dedite da sacrificare posti preziosi in carcere (che potrebbero sollevare decine di agenti dalle ore di straordinario non pagate oppure di ferie negate) per il bene del medagliere olimpico? D'altronde il motto della Polizia penitenziaria la dice tutta: despondere spem munum nostrum, tutt'appost!

Faccio della demagogia. Magari!
 
Ora infatti ci sarebbe da fare un'ultima, ma sicuramente non meno importante, considerazione da offrire a chi e' arrivato a leggere fin qui questo post, e riguarda il doping. Da antiproibizionista ritengo che assumere sostanze di qualsiasi genere o specie non dovrebbe avere altre ripercussioni e/o controindicazioni che quelle eventuali sulla salute di chi sceglie di ingerirle. In questo, come tutti gli altri casi di dopaggio (si dice cosi'?), il problema va pero' calato nel contesto di una competizione in cui le pari opportunita' sono la regola da cui si deve partire. Le regole quando son poche e chiare, e nello sport si puo' dire che lo siano, vanno rispettate. Chi le viola, e che io sappia non c'e' un "atleta" che le violi ritenendole ingiuste arrivi ad autodenuncianrsi anticipatamente, se ne assume tutte le responsabilita' e deve affrontare le sanzioni conseguenti. 

Se sbagli paghi, chi e' un carabiniere dovrebbe saperle certe cose no?

Eccoci qiundi arrivati alla "morale" di questa storiella: da una parte abbiamo fior di "campioni" che, seppur dipendenti dello Stato - uno stato che li paga due volte se son bravi, una volta collo stipendio da rappresentanti delle forze dell'ordine, stipendio che non e' ancora stato reso noto a quanto ammonti, un'altra volta se e quando vincono - non vengono sanzionati ulteriormente rispetto alla squalifica dal CONI (lo schwazer avra' la patente ritirata? fara' qualche mese in gattabuia, verra' sospeso o liceniato?), dall'altra invece abbiamo il resto degli italiani, che magari paga pure le tasse (e quindi lo stipendio a questi "campioni" e ai loro cari) si fa una canna, magari per motivi di salute, e non solo viene sottoposto a una serie di procedimenti penali o amministrative, ma che se proprio arriva a fare notizia vede la propria vita sputtanata senza la possibilita' di contraddittorio o riparazione alcuna ex post. 

Due son qui le domande che, almeno a me sorgono, come si dice, spontanee:

1) se i cittadini conoscessero questi particolari come e quanto festeggerebbero i successi dei nostri campioni, magari condonando certe "debolezze" (s'e' sentito dire anche questo) perche' rappresentano l'italia?

2) Siamo sicuri che diminuire il numero dei Parlamentari sia necessario per avere un'Italia migliore e risparmiare qualche milione di euro?

2 comments:

Metilparaben said...

Gran, gran post.

perdukistan said...

graz graz. pensa te che l'ho scritto al bar mentre ciattavo con amici di 20 anni fa ritrovati sul FB. quando ci va ci vole! ;-)