7.18.2012

Sulla situazione della giustizia in Italia

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signora Presidente, desidero informare i senatori che, dal 18 luglio, per quattro giorni, i Radicali, ancora una volta, tornano a riproporre la questione dell'amministrazione della giustizia con uno sciopero della fame al quale hanno già aderito migliaia di detenuti in tutti gli istituti di pena d'Italia e al quale stanno aderendo non soltanto parlamentari, ma anche personalità attive nel mondo del diritto. Tra questi, vorrei ricordare, perché recentemente si è fatto artefice di una lettera aperta al Presidente della Repubblica, il professor Andrea Pugiotto, che ha raccolto l'adesione di oltre 100 colleghi costituzionalisti per chiedere al Presidente della Repubblica in persona di utilizzare lo strumento costituzionalmente a lui conferito del messaggio alle Camere e di incentrarlo in particolare sulla questione dell'amministrazione della giustizia.

Questi quattro giorni sono arricchiti da una dimensione ulteriore della tradizionale nonviolenza radicale: un silenzio. Un silenzio, perché tra poco sarà un anno che grazie alla generosa ospitalità del Presidente del Senato abbiamo tenuto una due giorni tutta dedicata alla giustizia in Italia, un silenzio che proponiamo come riflessione interiore, perché i dati del mondo carcerario, del pianeta penitenziario, della mala amministrazione della giustizia, delle sentenze della Corte europea dei diritti umani sono noti a tutti. Chiediamo sicuramente, ancora una volta, una risposta delle istituzioni, ma questa volta la chiediamo in silenzio, chiedendo l'adesione al silenzio proprio perché possa essere stimolo di riflessione interiore.

Sappiamo che ci sono parenti di detenuti che si riuniranno fuori dagli istituti di pena in silenzio per ricordare ciò che rende vittime di violazioni dei diritti umani i propri amici e parenti all'interno. Vedremo come nei prossimi giorni, durante i lavori parlamentari, con la senatrice Bonino e la senatrice Poretti riusciremo a praticare questa nuova forma di nonviolenza tramite il silenzio, mentre si dovrebbe poter parlare liberamente non soltanto prima di concedere un voto, ma anche in occasione di ricorrenze che pongono l'Italia al di fuori del diritto internazionale e che vedono soltanto mere dichiarazioni di principi mai seguite da fatti.

Tutti i senatori troveranno in casella il testo dell'appello, e chi lo volesse sottoscrivere lo può lasciare nella mia casella o può rispondere alla e-mail.

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