4.11.2012

Sulla Libia non vorrei avesse ragione Berlusconi...

Non vorrei che sulla Libia avesse ragione Berlusconi che oggi afferma che quella dell'anno scorso non fu una rivoluzione ma una lotta di potere.

Infatti, a parte lo sproporzionato uso della forza contro la Liba, da quando questo fantomatico CNT e' al governo non e' stato ratificato un trattato internazionale in materia di diritti umani che sia uno, s'e' lasciato che Gheddafi venisse assassinato senza poterlo far parlarle (e molte avevamo da chiedergli ivi compreso il suo ruolo fondamentale nel boicottare l'esilio di Saddam Hussein che avrebbe evitato la disastrosa guerra in Iraq), s'รจ consentito che Saif al-Islam e al Senussi non venissero trasferiti all'Aia per rispondere di crimini contro l'umanita' di fronte alla Corte penale internazionale.

L'alto commissario Onu pei diritti umani Pillay di fronte al Consiglio di Sicurezza a gennaio ha denunciato sistematiche violazioni dei diritti umani nelle carceri libiche e da qualche giorno son riprese le fughe verso l'Europa con storie drammatiche di migranti, l'Italia ha firmato accordi bilaterali con Tripoli che non son noti al Parlamento e in Libia permane la pena di morte. Come se tutto questo non cambiamento, dulcis in fundo, a parte il congelamento delle quote azionarie dei Gheddafi in Italia, l'ENI resta la prima compagnia petrolifera nel golfo della Sirte... Forse ha ragione Berlusconi?

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