2.20.2012

Tra le tante cose da imparare dagli USA non c'è niente che riguardi le droghe

Tra le tante cose che possiamo imparare dagli americani, come la riforma della legge elettorale con collegio uninominale maggioritario, oppure politiche che premino la meritocrazia e non le raccomandazioni, sicuramente non c'è niente che possa riguardare il fenomeno delle sostanze stupefacenti. Domani alla commissione giustizia del Senato incontreremo gli esperti dell'Amministrazione Obama che ci parleranno del presunto successo delle loro Drug Court -  un esperimento che tenta di non far entrare nel circuito penale coloro che sono arrestati per reati connessi alle cosiddette droghe.

Premesso che l'amministrazione della giustizia americana necessita di radicali riforme tanto quanto quella italiana, i pur esigui successi di questa non applicazione delle severe leggi USA devono essere presi in considerazione nel contesto più ampio di un mondo che rende reato la produzione, il consumo e il commercio di sostanze che possono magari provocare danni se il loro uso è problematico, ma che sicuramente hanno provocato disastri da quando son state sistematicamente proibite manu militariin tutto il mondo. L'Italia, che restringe la libertà di quasi 20mila persone per reati connessi alla legge Fini-Giovanari, peraltro in condizioni al di fuori della legalità costituzionale, non ha niente da imparare dalle Drug Court, sarebbe una nuova distrazione dal problema strutturale della malagiustizia. Tenendo conto anche della scarsissima attenzione e assistenza sanitaria per i tossicomani e la necessità di avviare politiche deflattive per la cronica sovrappopolazione delle nostre carceri, si, deve nel caso di specie: cancellare la peggiore legge europea in materia di sostanze stupefacenti e avviare esperimenti di depenalizzazione, riduzione del danno sistematica e regolamentazione anche a fini medici della cannabis.

No comments: