1.26.2012

Libia: Senatori Radicali presentano interrogazioni su torture nella carceri libiche e su ruolo italia in protezione diritti umani in quel paese

dichiarazione dei Senatore Radicali Marco Perducae Donatella Poretti:

"Colla Senatrice Poretti abbiamo oggi presentato tre interrogazioni parlamentari al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli esteri e alla Ministra degli interni per conoscere se e quali ulteriori accordi in materia di immigrazione siano stati firmati con Libia, Tunisia ed Egitto da quanto son cambiati i governi in quei paesi e nel nostro; il testo della cosiddetta Tripoli Declaration firmato il 21 gennaio scorso, e ancor oggi non pubblicato sui siti istituzionali, e per sapere quali iniziative l'Italia intenda intraprendere nei confronti del Consiglio Nazionale Transitorio anche a seguito delle denunce dell'Alto Commissario Onu pei diritti umani Navy Pillay che al Consiglio di sicurezza ha denunciato che nelle carceri libiche si torturano i prigionieri ritenuti lealisti gheddafiani.

segue testo delle interrogazioni

interrogazione a risposta scritta al Ministro degli interni

dei Senatori Perduca e Poretti

si chiede di sapere quali e quanti accordi bilaterali relativamente al controllo e contrasto dell'immigrazione clandestina siano stati stipulati con la Tunisia, Libia ed Egitto a seguito del cambiamento di regime e qualora dovessero essere ancora da ritenersi validi quelli sottoscritti coi precedenti governi se il Ministro in indirizzo non ritenga dover includere delle nuove clausole di protezione e tutela dei diritti umani dei migranti


Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio e al Ministro degli esteri

dei Senatori Perduca e Poretti


Premesso che:

il 21 gennaio 2012 una delegazione del Governo italiano guidata dal Presidente del Consiglio come prima uscita dai confini nazionali si e' recata in Libia per consolidare i rapporti bilaterali col Consiglio Nationale Transitorio, CNT, legale, ma non necessariamente legittimo rappresentante del popolo libico;

considerato che:

in più' occasioni tanto il Presidente del Consiglio quanto il Ministro degli esteri hanno dichiarato alla stampa di voler riattivare il Trattato di amicizia Italia-Libia, che non includeva alcuna preoccupazione per i diritti umani dei libici e di tutti coloro che per volontà' o disperazione si trovavano in Libia per lavoro o nel tentativo di attraversare il Mediterraneo

che l'apice della visita del Governo fu la firma di una dichiarazione congiunta col CNT presentata alla stampa col titolo di "Tripoli Declaration".

Si chiede di sapere se:

il Presidente del Consiglio ovvero il Ministro degli esteri intendano presentarla in Parlamento,

comunque ne intendano dare pubblicità' nella sua interezza almeno sui siti istituzionali.



Interrogazione al Ministro degli Esteri

dei Senatori Perduca e Poretti

considerato che;

in più' occasioni le maggiori organizzazioni non-governative come Amnesty International, Human Rights Watch e Medici Senza Frontiere hanno manifestato le loro preoccupazioni relativamente alle condizioni con cui il Comitato Nazionale di Transizione Libico aveva organizzato le proprie forze di polizia nonché' il sistema carcerario:

il 25 di gennaio 2012 l'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni unite Navi Pillay di fronte al Consiglio di Sicurezza affermava che "Milizie armate e fuori controllo, istituzioni fragili che faticano a riportare la legalita' e,
soprattutto, migliaia di gheddafiani detenuti in prigioni segrete dove si praticano torture"

e che negli stessi giorni anche Medici Senza Frontiere rendeva noto di aver "sospeso le sue attivita' nei centri di detenzione di Misurata perche' ai detenuti venivano inflitte torture e negato l'accesso a cure mediche di urgenza",  contando almeno 115 persone con ferite da tortura, denunciando che "da gennaio [2012] molti dei pazienti riportati nei centri per gli interrogatori sono stati nuovamente torturati. Il nostro compito e' quello di fornire cure mediche per feriti in guerra e detenuti malati, non di curare ripetutamente gli stessi pazienti per poter essere nuovamente torturati".

che l'Alto Commissario Pillay ha condiviso tali denunce affermando a latere della sua audizione al Palazzo di vetro del 25 gennaio 2012 che il suo staff aveva ricevuto "rapporti allarmanti su quanto succede nei centri di detenzione visitati […] La mancanza di supervisione da parte delle autorita' centrali [libiche] crea un ambiente favorevole a torture e maltrattamenti" e che secondo l-ufficio dell'Alto Commissario, in Libia vi sarebbero almeno 8.500 prigionieri, detenuti in 60 centri: "accusati di essere lealisti di Gheddafi e tra di loro vi sono molti africani sub-sahariani", sottolineando l'urgente necessita' che tutti i centri di detenzione siano riportati sotto l'autorita' del ministero della Giustizia e che i detenuti vengano sottoposti ad un regolare processo.

considerato che il 21 gennaio il Governo italiano ha firmato col CNT la cossidetta Tripoli Declaration


si chiede di sapere:

quali siano le informazioni e valutazioni del governo italiano circa le condizioni delle strutture detentive libiche;

se il Ministro in indirizzo abbia avuto modo di conoscere i rapporti di Amnesty International, Human Rights Watch e Medici Senza Frontiere relativi alle gravi violazioni dei diritti umani in Libia e se tali rapporti siano stati condivisi colle autorità' libiche per chiedere chiarimenti;

quali iniziative intenda prendere bilateralmente e multilateralmente perché' tali comportamenti possano cessare

se non si ritenga opportuno avviare una serie di iniziative ad hoc cogli altri partner occidentali della Libia affinché' il CNT includa nella propria agenda di riforme la sottoscrizione e ratifica di tutti i maggiori strumenti internazionali dei diritti umani.

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