1.18.2012

intervento in aula sulla discussione del disegno di legge n. 3074 (ore 17,55)

 PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Perduca, il quale nel corso del suo intervento illustrerà anche gli ordini del giorno G201, G202, G204, G205, G206, G207 e G209. Ne ha facoltà. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Stamani, quando si è votato il documento presentato dalla senatrice Bonino che parlava dell'amnistia, hanno votato a favore, a fasi alterne, soltanto un numero compreso tra i 24 e i 14 senatori (oltre, naturalmente, alla senatrice Bonino e a chi vi parla). In quelle stesse ore, alla Camera dei deputati, durante il dibattito sul cosiddetto decreto milleproroghe, è stato presentato un emendamento-sanatoria che cancella le multe per i manifesti affissi abusivamente durante le campagne elettorali, prorogando alla fine di febbraio la sanatoria che, ormai dall'inizio della Repubblica italiana, viene portata avanti per non far pagare mai le multe ai partiti che violano la legge (stiamo parlando di centinaia di milioni di euro).


Non chiedo coerenza a nessuno, però - poi - quando c'è la piazza fuori che abbaia contro la casta non vorrei che questa iniziasse ad avere qualche ragione in più rispetto a quelle che fino ad oggi non ha avuto.


Noi riteniamo di non rispondere con un'amnistia o un indulto alle drammatiche caratteristiche della giustizia italiana, al centro, non soltanto della relazione della signora Ministro, ma anche di tutti gli interventi di stamani e di oggi pomeriggio, però siamo pronti a cancellare le multe per quanto riguarda l'attività parlamentare.


Potrei terminare qui il mio intervento, perché, concordando con tutti quelli svolti fino adesso (ad eccezione di quelli di rappresentanti della Lega), credo che ci sia poco - purtroppo - da aggiungere a quanto detto relativamente ai tre articoli di questo decreto che mai nessuno ha voluto chiamare «svuota carceri», fortunatamente, ma che cerca di affrontare il problema della sovrappopolazione carceraria.

L'unico motivo per cui partecipo al dibattito e voterò a favore è perché faccio mio l'intervento del senatore Saccomanno e finalmente, con un emendamento a prima firma del relatore Maritati, elaborato dal senatore Marino, si arriverà, se non altro, a proporre in termini chiari una soluzione a un problema che fa orrore alla civiltà giuridica, come ha detto il Presidente della Repubblica a luglio in Senato.
Il senatore Maritati, ricordando quanto ci ha detto il direttore Ionta del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, ha detto che soltanto lo zero, qualcosa percento di coloro i quali hanno goduto della legge n. 199 del 2010 ha violato gli arresti domiciliari, colleghi della Lega, e non quelle orde di barbari violenti che voi ritenete essere stati messi a piede libero con le varie amnistie ed indulti degli ultimi 30 anni - ma mai un'amnistia è stata fatta negli ultimi venti - e che addirittura sono andati a casa - pensate un po' - perché mancavano loro 12 mesi di detenzione.

Ecco, questo è un altro dato da tenere presente. Ogni qualvolta si va incontro, comunque lo si voglia chiamare, con un istituto di allentamento della pena - non dico di clemenza - chi è quasi alla fine di scontare la pena reagisce in maniera positiva e non ricommette lo stesso crimine. È vero che il 30 percento di coloro i quali sono stati "indultati" nel 2006 ha ricommesso il crimine, ma il 60 per cento di coloro i quali scontano la pena ed escono per fine pena invece torna a delinquere. Quindi ci sarebbero tutti i numeri per coloro che dovrebbero avere un altro atteggiamento.


La senatrice Poretti per motivi di salute non è con noi oggi pomeriggio. Quindi illustrerò gli ordini del giorno presentati a sua firma (uno dei quali erroneamente porta la sua prima firma invece della mia).

Sono ordini del giorno che fanno tesoro dei disegni di legge che dall'inizio della legislatura sono stati presentati dalla delegazione radicale alla Camera ed al Senato ed affrontano alcune questioni che non necessariamente hanno a che fare con il sovraffollamento delle carceri ma che cercano di trovare degli spunti per migliorare la qualità della vita di chi è costretto a rimanervi.

Essi trattano della possibilità di garantire negli istituti penitenziari italiani l'accesso a percorsi formativi educativi che possono essere offerti a tutti, senza alcun tipo di distinzione; (pare, per esempio, nel carcere di Rebibbia che se uno entra nelle proposte del garante dei detenuti di Roma, alcune cose vadano per il verso giusto. Se invece non si è all'interno di quel programma spesso alcuni di questi tipi di percorsi non vengono garantiti); ad eliminare la privazione del diritto di elettorato attivo dal novero delle pene accessorie, in particolare nella limitazione attualmente riconducibile all'interdizione dai pubblici uffici e quindi il riferimento ai condannati a pene che comportano interdizione perpetua dai pubblici uffici; a prendere in considerazione la possibilità di creare una anagrafe pubblica elettronicamente compilabile degli istituti di pena italiani; a prendere una posizione chiara finalmente relativamente al reato di tortura e quindi a fare quanto più possibile perché non avvengano soprattutto in questo nuovo contesto (dove le camere di sicurezza saranno il luogo in cui verranno trattenuti per giorni i fermati) violenze nei confronti dei cittadini italiani.


Da ultimo ma non per questo meno importante - sto parlando dell'ordine del giorno G209 che dovrebbe essere a prima firma Perduca - si chiede di prendere in considerazione l'opera e quindi anche i diritti dei direttori delle carceri: senza il riconoscimento nei loro confronti dei meriti che hanno e molto spesso delle responsabilità che si assumono in un contesto in cui non si opera in chiara applicazione della Costituzione e si è costretti a fare gli straordinari, spesso costoro si dividono anche la direzione con altri istituti e molto spesso si ingegnano a trovare soluzioni con zero euro a disposizione, cercando di mantenere la pace, la quiete all'interno degli istituti di pena.


Io credo che, come detto dal senatore Fleres poco fa, abbiamo tra oggi pomeriggio e domani mattina anche l'opportunità di rivedere ciò che nell'altro provvedimento del 2010 non ha funzionato.

La prima scrittura di quel decreto prevedeva, più o meno, che circa 11000 persone avrebbero potuto godere degli arresti domiciliari, quando mancavano loro 12 mesi alla fine della pena.

Il passaggio alla Camera ha peggiorato quel testo, cancellando ogni possibilità di automatismo e non prendendo in considerazione il fatto che, come è stato ricordato più volte, il 35 per cento dei presenti nei nostri istituti di pena non ha necessariamente la cittadinanza italiana e, quindi, è molto difficile che possa avere, in alcuni casi, (essendo ormai, purtroppo, le carceri diventate una vera e propria discarica sociale), un domicilio e che possa accedere ai domiciliari.


Con questo peggioramento, ci fu detto dal Governo che 7.000 detenuti avrebbero potuto godere della legge n. 199 del 2010. Ebbene, abbiamo scoperto recentemente che sono stati poco più di 3.000. Quindi, se tanto mi dà tanto, dei 3.227, forse 1.200 potranno godere di questa legge. Occorre però tener presente che non basta scrivere una norma, ma che occorre dotare, chi questa norma dovrà applicare, delle necessarie strutture finanziarie per farvi fronte.


In conclusione, affronto la questione delle risorse e ringrazio anche per il tempo ulteriore che mi è stato concesso. I 57 milioni, trovati, tra l'altro, da una dotazione speciale del Presidente del Consiglio dei ministri tratta dall'8 per mille (e ne parleremo magari un'altra volta), serviranno per ristrutturare delle carceri già esistenti o per inaugurare nuovi padiglioni ai quali mancavano solo alcune parti per potere essere finalmente agibili. Tali padiglioni, però, non potranno essere inaugurati, e non potranno fornire quei 4.000 posti letto che, sulla carta, in effetti vanno a garantire, perché non un agente di polizia penitenziaria in più è stato assunto.


Anche qui occorre fare una riflessione. Sicuramente il decreto che è stato adottato il 22 dicembre scorso è già in vigore, e mi sembra di comprendere che ben pochi ne hanno potuto godere. Pertanto, se noi riusciamo, tra questa sera e domattina, a migliorare il testo, possiamo prendere un altro periodo di riflessione per farlo migliorare ulteriormente dalla Camera e, eventualmente, in terza lettura licenziarlo. Come è oggi, infatti, dubito che possa affrontare il problema del sovraffollamento.

1 comment:

Anonymous said...

OFF TOPIC:

EMENDAMENTI AL DECRETO SVILUPPO MONTI (PROPOSTA DAI COMPAGNI DEL GRUPPO F.B. ABOLIZIONE ESAME AVVOCATO

EMENDAMENTO 1:

All’art. 12 aggiungere il seguente comma 2:
(Modifiche al regio decreto legge 27 novembre, n.1578 in materia di praticanti procuratori) All’art. 8, secondo comma, del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, le parole “, per un periodo non superiore ai sei anni,” sono abrogate.

EMENDAMENTO 2:
All’art. 12 aggiungere il seguente comma 3:
All’art. 17, primo comma, numero 6 del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, sono aggiunte le seguenti parole: “fatto salvo il conseguimento del certificato di compiuta pratica aver conseguito il diploma biennale alla Scuola di Specializzazione per le professioni forensi di cui all’art. 17, commi 113 e 114, della legge 15 maggio 1997, n. 127 ed all’art. 16 del d. lgs. 17 novembre