12.30.2011

C'è editoria ed editoria inutile altro che guerra tra i poveri!

Editoria, Senatori Radicali: grazie a Siddi per interlocuzione ma se tagliare sprechi e privilegi occorre sapere quanto e a chi giovino tali riviste

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:
 
Nel ringraziare Il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, per aver prontamente al nostro comunicato ci teniamo a sottolineare che non si tratta ne' di una polemica ne' dell'innesco di una guerra tra poveri, ma della richiesta di conoscenza di costi di produzione, distribuzione e quantitativi di fruizione di testate che molto probabilmente nel 2011 non hanno motivo di esistere nelle forme in cui ancora oggi persistono. 

La smilitarizzazione della societa' rappresenta, oltre al "progresso verso la modernita'" anche un notevole risparmio per la collettivita', da qualsiasi casse escano I danari pubblici che finanziano le pubblicazioni in questione. Sicuramente e' un problema di sistema, speriamo che i vari ministeri e/o cooperative responsabili presto rendano conosciuti e conoscibili i propri finanziamenti come fa da sempre Radio Radicale, in modo che i costi benefici di testate "vere" possano esser valutati pubblicamente.

DITORIA: SIDDI (FNSI), RIVISTE MILITARI? NO A GUERRA TRA POVERI 
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(AGI) - Roma, 30 dic. - "Il problema dell'editoria non e' una guerra tra 'poveri' o tra presunta informazione di qualita' o meno": servono "regole chiare", e serve "cambiare quello che non va", ma "nessun puo' pensare di sopravvivere a danno di un altro". Il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, ridimensiona la polemica innescata dai radicali in tema di finanziamenti alle riviste dei Corpi militari, anche perche' - ricorda Siddi - nessuna di queste riviste (fatta eccezione per una, edita da una cooperativa), accede al Fondo dell'editoria. 

E' una questione di sistema - avverte Siddi - bisogna distinguere tra chi fa giornali veri e raggiunge un determinato pubblico e chi invece fa delle attivita' al solo scopo di lucrare i finanziamenti, ma e' un'operazione di pulizia gia' iniziata: in attesa delle nuove norme decise dal governo Monti ci sono le disposizioni varate sotto il precedente esecutivo, che riparametravano l'assegnazione dei fondi su criteri diversi e oggettivi, primo tra tutti quello dell'occupazione, visto che - malgrado quanto crede qualcuno - non si fanno giornali senza giornalisti".

"Certo - continua il segretario generale - la legge e' diventata a maglie troppo larghe, bastava fare una cooperativa per avere diritto ai contributi ma se quello che va difeso e' il pluralismo dell'informazione sarebbe il caso di chiedersi quanto a questo pluralismo contribuiscano certe pubblicazioni estremamente tecniche. Radio radicale? Svolge una funzione importantissima, lo Stato ha garantito un forte contributo ed e' giusto che continui a garantirlo ma non bisogna dimenticare i tagli fatti al servizio pubblico: mi viene da pensare, ad esempio, alla cancellazione, in uno scandaloso, generale silenzio, di Rai International, per cui dal primo gennaio per gli italiani all'estero non ci sara' piu' una programmazione dedicata".

Editoria, Senatori Radicali: Perché non tagliare quella in divisa?

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:

"Visto l'ulteriore taglio ai fondi per l'editoria e tenendo anche in considerazione quando detto dal Presidente Monti ieri in conferenza stampa, per cui occorrera' fare anche delle valutazioni in base ai prodotti editoriali, potrebbe essere auspicabile passare in rassegna tutte le pubblicazioni delle decine di corpi militari che mensilmente danno alla stampe bollettini in patinate quadricromie. Dai Carabinieri, che hanno addirittura un ente preposto, ai finanzieri, che andrebbero smilitarizzati, alla polizia di stato che ha copertine rigide fino ad arrivare alla guardia costiera e' tutto un pubblicare bollettini che poco hanno a che vedere coll'informazione istituzionale (si contano anche recensioni di film, libri e spettacoli) e che sicuramente hanno costi di produzione e distribuzione. Alle interrogazioni parlamentari fatte non e' mai stata data risposta. Nel 2012 torneremo all'attacco, nel frattempo, visto che oggi e' stato assegnato alla camera il "Milleproroghe", ci premeva sollevare la questione pubblicamente.

 




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