Cara collega, Caro collega,
un piccolo regalo: la modesta opinione, corroborata dalle cifre, che - se svolgiamo con coscienza e impegno il nostro lavoro - non rubiamo ciò che riceviamo. Con l'augurio per te e per i tuoi cari di un Natale che porti serenità e pace nei cuori.
Lucio Malan
SUL TRATTAMENTO ECONOMICO DEI PARLAMENTARI
È difficile stabilire qual è il giusto compenso per un parlamentare e come paragonare il suo trattamento economico a quello di lavoratori dipendenti o professionisti, a causa di diverse peculiarità del suo impegno:
a) l’alea elettorale e delle elezioni anticipate: non sa quante legislature farà né quanto queste dureranno;
b) l’impossibilità di valutare oggettivamente il loro impegno, essendo l’elettore l’unico giudice: il parlamentare dal più alto consenso personale della storia repubblicana, Silvio Berlusconi, ha frequentato pochissimo l’Aula e probabilmente mai o quasi le Commissioni, salvo la nota Bicamerale
del 1997-98, eppure la sua attività ha sempre goduto di un sostegno enormemente superiore agli stakanovisti di Montecitorio e Palazzo Madama;
lo stesso vale per quasi tutti i leader e, in gran parte, per i re delle preferenze del passato;
c) il diverso impatto che tale impegno ha nella carriera di una persona: scarso per un dipendente senza prospettive di carriera, pesante per un professionista che ci si impegni a fondo, totale per chi abbandona altre professioni, anziché continuarle magari trascurando i propri doveri istituzionali.
Due parametri sono però attendibili:
1) il paragone con i compensi del passato;
2) il paragone con i compensi degli altri grandi paesi europei e con il parlamento europeo.
Il paragone con i compensi del passato
La Tabella 1 dà un’idea chiara di quanto avvenuto negli ultimi sette anni.
La riduzione dei compensi è stata netta: dal 17 al 23,8% in tutte le voci, con la sola eccezione della più piccola di tutte, il rimborso spese generali. La diaria, poi, era ferma all’epoca della lira: i 7.751.000 lire si sono trasformati in 4003 euro (l’identica cifra), poi ridotti a 3500 con la decisione dell’autunno 2010. In termini reali, cioè tenuto conto dell’inflazione, si tratta di un calo del 31,2%, destinato a scendere ancora, per l'incremento del costo della vita, che in questi giorni ha
superato il 4%.
Se si ritiene che i compensi di oggi siano alti, allora quelli di 7-10 anni fa erano altissimi.
Un altro utile paragone è quello con il presidente di sezione della Corte di Cassazione, al quale la legge 1261 del 1965 equipara i compensi dei parlamentari: ora questi ultimi sono a un terzo in meno siamo a un terzo in meno, ovvero quel magistrato percepisce il 50% in più, senza campagne
elettorali.
Il paragone con i compensi degli altri grandi paesi europei e con il parlamento europeo.
La Tabella 2 è complessa, ma le conclusioni altrettanto semplici di quelle sulla prima.
-Il costo dei parlamentari italiani è fortemente inferiore a quello dei colleghi francesi e tedeschi e a quello dei parlamentari europei. Per costo, si intende ciò che resta a carico delle casse pubbliche. E dunque senza le imposte sul reddito. Se il Senato fosse un’azienda privata, nel costo andrebbero incluse anche le imposte, ma il Senato è pagato dallo Stato, cioè il percettore delle imposte, che dunque non vanno incluse nel conteggio. In ogni caso, lo stesso criterio è stato applicato per i gli
altri paesi per cui il paragone è su basi omogenee.
-La penultima riga evidenzia che uniformarci del tutto alla Francia, avrebbe un costo aggiuntivo di 92 milioni all’anno, alla Germania 144, che scenderebbero a 82 e 133 se l’Italia avesse lo stesso numero di parlamentari di quei due paesi. Per trattare Deputati e Senatori come i loro colleghi di Strasburgo-Bruxelles occorrerebbero addirittura 240 milioni in più!
Rimborsi forfettari o documentati. La questione del personale. Come si vede, le altre istituzioni non danno al parlamentare il denaro per pagare il personale, ma pagano direttamente coloro che sono da loro indicati.
Francia e Germania accollano all’istituzione anche gli oneri propri del datore di lavoro. Ecco quanto è il costo per questa voce, per ogni parlamentare.
Costo per personale
Camera Italia* | 3.690
---------------------+--------
Senato Italia* | 4.180
---------------------+--------
Senato Francia | 9.435
---------------------+--------
Assemblea Francia | 11.42
| 2
---------------------+--------
Bundestag | 18.39
| 0
---------------------+--------
Parlamento Europeo | 21.20
| 9
*il contributo di supporto non è necessariamente destinato solo alpersonale, ma anche ad ogni spesa che non sia “spesa generale” o spese didiaria: viaggi in auto in regione di appartenenza, affitto ufficio o sale di riunioni, comunicazione, manifestazioni, contributo al partito ecc.
Senza modificare l’entità del contributo di supporto, il solo accollare all’istituzione gli oneri del datore di lavoro – in analogia a quanto avviene in Francia e Germania – costerebbe 6,4 milioni in più al Senato (oltre l’1% del bilancio) e 11,1 alla Camera. E ancora si resterebbe a importi pari alla metà dei francesi.
Totale non rendicontato
Ciò che certa stampa in mala fede classifica come “guadagno netto”, ma solo per gli italiani, perché poi degli altri indica come tale – giustamente – solo l’indennità:
| Import | Diff. con
| o | Italia
---------------------+---------+------------------
Camera Italia* | 13.708 | =
---------------------+---------+------------------
Senato Italia* | 14.169 | =
---------------------+---------+------------------
Senato Francia | 11.645 | -2.524
---------------------+---------+------------------
Assemblea Francia | 11.658 | -2.050
---------------------+---------+------------------
Bundestag | 13.878 | (su Camera)
| | +170
---------------------+---------+------------------
Parlamento Europeo | 14.147 | (su Senato) -25
Come si vede, anche considerando questa voce, gli italiani hanno compensi che non si discostano considerevolmente dagli altri. Il fatto è che per loro, i compensi si fermano qui, per gli altri invece no:
Altre voci
Camera Italia* | 0 |
---------------------+--------+------------------------------
Senato Italia* | 0 |
---------------------+--------+------------------------------
Senato Francia | 9.435 | Soggiorno a Parigi
| | rimborsato
---------------------+--------+------------------------------
Assemblea Francia | 11.42 |
| 2 |
---------------------+--------+------------------------------
Bundestag | 19.39 | Auto di servizio a Berlino
| 0 |
---------------------+--------+------------------------------
Parlamento Europeo | 21.20 |
| 9 |
Insomma: i membri del Bundestag e del Parlamento Europeo, ricevono direttamente somme quasi identiche ai colleghi italiani, ma in più hanno dotazioni per il personale pari a quasi il doppio di tali somme! Quanto ai francesi, “in cambio” di un paio di migliaia di euro in meno, hanno a disposizione 9000-11000 euro per il personale.
È evidente che per un parlamentare italiano sarebbe estremamente conveniente optare per uno qualunque degli altri trattamenti. Anzi, si potrebbe tranquillamente accettare il trattamento peggiore, quello del Senato francese, con tutte le voci ridotte del 10%:
| Italia | Francia Senato -10% | Diff.
| Senato | |
--------------------+---------------+-----------------------+--------------------------
Erogazioni | 14.169 | 10.480 | -3.689
dirette | | |
--------------------+---------------+-----------------------+--------------------------
Personale | 0 | 8.491 | +8.491 e 90% soggiorno
| | | nella capitale
--------------------+---------------+-----------------------+--------------------------
Totale | | | +4.802 e 90% soggiorno
Tutti i dati sono tratti dai siti ufficiali delle rispettive istituzioni, e sono verificabili da chiunque.
TABELLA 1
EVOLUZIONE TRATTAMENTO ECONOMICO SENATORI 2005-2011
IMPORTI MENSILI IN EURO
un piccolo regalo: la modesta opinione, corroborata dalle cifre, che - se svolgiamo con coscienza e impegno il nostro lavoro - non rubiamo ciò che riceviamo. Con l'augurio per te e per i tuoi cari di un Natale che porti serenità e pace nei cuori.
Lucio Malan
SUL TRATTAMENTO ECONOMICO DEI PARLAMENTARI
È difficile stabilire qual è il giusto compenso per un parlamentare e come paragonare il suo trattamento economico a quello di lavoratori dipendenti o professionisti, a causa di diverse peculiarità del suo impegno:
a) l’alea elettorale e delle elezioni anticipate: non sa quante legislature farà né quanto queste dureranno;
b) l’impossibilità di valutare oggettivamente il loro impegno, essendo l’elettore l’unico giudice: il parlamentare dal più alto consenso personale della storia repubblicana, Silvio Berlusconi, ha frequentato pochissimo l’Aula e probabilmente mai o quasi le Commissioni, salvo la nota Bicamerale
del 1997-98, eppure la sua attività ha sempre goduto di un sostegno enormemente superiore agli stakanovisti di Montecitorio e Palazzo Madama;
lo stesso vale per quasi tutti i leader e, in gran parte, per i re delle preferenze del passato;
c) il diverso impatto che tale impegno ha nella carriera di una persona: scarso per un dipendente senza prospettive di carriera, pesante per un professionista che ci si impegni a fondo, totale per chi abbandona altre professioni, anziché continuarle magari trascurando i propri doveri istituzionali.
Due parametri sono però attendibili:
1) il paragone con i compensi del passato;
2) il paragone con i compensi degli altri grandi paesi europei e con il parlamento europeo.
Il paragone con i compensi del passato
La Tabella 1 dà un’idea chiara di quanto avvenuto negli ultimi sette anni.
La riduzione dei compensi è stata netta: dal 17 al 23,8% in tutte le voci, con la sola eccezione della più piccola di tutte, il rimborso spese generali. La diaria, poi, era ferma all’epoca della lira: i 7.751.000 lire si sono trasformati in 4003 euro (l’identica cifra), poi ridotti a 3500 con la decisione dell’autunno 2010. In termini reali, cioè tenuto conto dell’inflazione, si tratta di un calo del 31,2%, destinato a scendere ancora, per l'incremento del costo della vita, che in questi giorni ha
superato il 4%.
Se si ritiene che i compensi di oggi siano alti, allora quelli di 7-10 anni fa erano altissimi.
Un altro utile paragone è quello con il presidente di sezione della Corte di Cassazione, al quale la legge 1261 del 1965 equipara i compensi dei parlamentari: ora questi ultimi sono a un terzo in meno siamo a un terzo in meno, ovvero quel magistrato percepisce il 50% in più, senza campagne
elettorali.
Il paragone con i compensi degli altri grandi paesi europei e con il parlamento europeo.
La Tabella 2 è complessa, ma le conclusioni altrettanto semplici di quelle sulla prima.
-Il costo dei parlamentari italiani è fortemente inferiore a quello dei colleghi francesi e tedeschi e a quello dei parlamentari europei. Per costo, si intende ciò che resta a carico delle casse pubbliche. E dunque senza le imposte sul reddito. Se il Senato fosse un’azienda privata, nel costo andrebbero incluse anche le imposte, ma il Senato è pagato dallo Stato, cioè il percettore delle imposte, che dunque non vanno incluse nel conteggio. In ogni caso, lo stesso criterio è stato applicato per i gli
altri paesi per cui il paragone è su basi omogenee.
-La penultima riga evidenzia che uniformarci del tutto alla Francia, avrebbe un costo aggiuntivo di 92 milioni all’anno, alla Germania 144, che scenderebbero a 82 e 133 se l’Italia avesse lo stesso numero di parlamentari di quei due paesi. Per trattare Deputati e Senatori come i loro colleghi di Strasburgo-Bruxelles occorrerebbero addirittura 240 milioni in più!
Rimborsi forfettari o documentati. La questione del personale. Come si vede, le altre istituzioni non danno al parlamentare il denaro per pagare il personale, ma pagano direttamente coloro che sono da loro indicati.
Francia e Germania accollano all’istituzione anche gli oneri propri del datore di lavoro. Ecco quanto è il costo per questa voce, per ogni parlamentare.
Costo per personale
Camera Italia* | 3.690
---------------------+--------
Senato Italia* | 4.180
---------------------+--------
Senato Francia | 9.435
---------------------+--------
Assemblea Francia | 11.42
| 2
---------------------+--------
Bundestag | 18.39
| 0
---------------------+--------
Parlamento Europeo | 21.20
| 9
*il contributo di supporto non è necessariamente destinato solo alpersonale, ma anche ad ogni spesa che non sia “spesa generale” o spese didiaria: viaggi in auto in regione di appartenenza, affitto ufficio o sale di riunioni, comunicazione, manifestazioni, contributo al partito ecc.
Senza modificare l’entità del contributo di supporto, il solo accollare all’istituzione gli oneri del datore di lavoro – in analogia a quanto avviene in Francia e Germania – costerebbe 6,4 milioni in più al Senato (oltre l’1% del bilancio) e 11,1 alla Camera. E ancora si resterebbe a importi pari alla metà dei francesi.
Totale non rendicontato
Ciò che certa stampa in mala fede classifica come “guadagno netto”, ma solo per gli italiani, perché poi degli altri indica come tale – giustamente – solo l’indennità:
| Import | Diff. con
| o | Italia
---------------------+---------+------------------
Camera Italia* | 13.708 | =
---------------------+---------+------------------
Senato Italia* | 14.169 | =
---------------------+---------+------------------
Senato Francia | 11.645 | -2.524
---------------------+---------+------------------
Assemblea Francia | 11.658 | -2.050
---------------------+---------+------------------
Bundestag | 13.878 | (su Camera)
| | +170
---------------------+---------+------------------
Parlamento Europeo | 14.147 | (su Senato) -25
Come si vede, anche considerando questa voce, gli italiani hanno compensi che non si discostano considerevolmente dagli altri. Il fatto è che per loro, i compensi si fermano qui, per gli altri invece no:
Altre voci
Camera Italia* | 0 |
---------------------+--------+------------------------------
Senato Italia* | 0 |
---------------------+--------+------------------------------
Senato Francia | 9.435 | Soggiorno a Parigi
| | rimborsato
---------------------+--------+------------------------------
Assemblea Francia | 11.42 |
| 2 |
---------------------+--------+------------------------------
Bundestag | 19.39 | Auto di servizio a Berlino
| 0 |
---------------------+--------+------------------------------
Parlamento Europeo | 21.20 |
| 9 |
Insomma: i membri del Bundestag e del Parlamento Europeo, ricevono direttamente somme quasi identiche ai colleghi italiani, ma in più hanno dotazioni per il personale pari a quasi il doppio di tali somme! Quanto ai francesi, “in cambio” di un paio di migliaia di euro in meno, hanno a disposizione 9000-11000 euro per il personale.
È evidente che per un parlamentare italiano sarebbe estremamente conveniente optare per uno qualunque degli altri trattamenti. Anzi, si potrebbe tranquillamente accettare il trattamento peggiore, quello del Senato francese, con tutte le voci ridotte del 10%:
| Italia | Francia Senato -10% | Diff.
| Senato | |
--------------------+---------------+-----------------------+--------------------------
Erogazioni | 14.169 | 10.480 | -3.689
dirette | | |
--------------------+---------------+-----------------------+--------------------------
Personale | 0 | 8.491 | +8.491 e 90% soggiorno
| | | nella capitale
--------------------+---------------+-----------------------+--------------------------
Totale | | | +4.802 e 90% soggiorno
Tutti i dati sono tratti dai siti ufficiali delle rispettive istituzioni, e sono verificabili da chiunque.
TABELLA 1
EVOLUZIONE TRATTAMENTO ECONOMICO SENATORI 2005-2011
IMPORTI MENSILI IN EURO
IMPORTI MENSILI IN EURO 2005
Variazioni % rispetto
a 2005
DECORRENZA
1° gennaio 2005
1° gennaio 2008
1° ottobre 2011
1° gennaio 2005
1° gennaio 2008
1° ottobre 2011
1° gennaio 2008
1° ottobre
2011
INDENNITA' PARLAMENTARE LORDA
12.434,32
12.005,95
11.555,37
12.434,32
11.178,72
10.317,29
-10,10
-17,03
In presenza di altro reddito
12.434,32
12.005,95
11.104,79
12.434,32
11.178,72
9.914,99
-10,10
-20,26
INDENNITA' PARLAMENTARE NETTA (con addizionali Irpef e reversibilità)
5.396,16
5.086,64
4.839,87
5.362,75
4.736,17
4.321,31
-11,68
-19,42
In presenza di altro reddito
5.396,16
5.086,64
4.593,10
5.362,75
4.736,17
4.100,98
-11,68
-23,53
DIARIA
4.003,13
4.003,13
3.500,00
4.003,13
3.727,31
3.125,00
-6,89
-21,94
CONTRIBUTO DI SUPPORTO tot 4.678,36
4.678,36
4.180,00
4.678,36
4.356,01
3.732,14
-6,89
-20,23
RIMBORSO SPESE GENERALI (6) 1.453,63
1.627,44
1.650,00
1.453,63
1.515,31
1.473,21
4,24
1,35
RIMBORSO SPESE VIAGGI INTERNAZIONALI (7)
1.107,80
Soppresso
Soppresso
1.107,80
Soppresso
Soppresso
-100
-100
TOTALE EROGAZIONI NETTE
16.639,08
15.395,57
14.169,87
16.605,67
14.334,80 12.651,67
-13,68
-23,81
In presenza di altro reddito
16.639,08
15.395,57
13.923,10
16.605,67
14.334,80
12.431,34
-13,68
-25,14
Variazioni % rispetto
a 2005
DECORRENZA
1° gennaio 2005
1° gennaio 2008
1° ottobre 2011
1° gennaio 2005
1° gennaio 2008
1° ottobre 2011
1° gennaio 2008
1° ottobre
2011
INDENNITA' PARLAMENTARE LORDA
12.434,32
12.005,95
11.555,37
12.434,32
11.178,72
10.317,29
-10,10
-17,03
In presenza di altro reddito
12.434,32
12.005,95
11.104,79
12.434,32
11.178,72
9.914,99
-10,10
-20,26
INDENNITA' PARLAMENTARE NETTA (con addizionali Irpef e reversibilità)
5.396,16
5.086,64
4.839,87
5.362,75
4.736,17
4.321,31
-11,68
-19,42
In presenza di altro reddito
5.396,16
5.086,64
4.593,10
5.362,75
4.736,17
4.100,98
-11,68
-23,53
DIARIA
4.003,13
4.003,13
3.500,00
4.003,13
3.727,31
3.125,00
-6,89
-21,94
CONTRIBUTO DI SUPPORTO tot 4.678,36
4.678,36
4.180,00
4.678,36
4.356,01
3.732,14
-6,89
-20,23
RIMBORSO SPESE GENERALI (6) 1.453,63
1.627,44
1.650,00
1.453,63
1.515,31
1.473,21
4,24
1,35
RIMBORSO SPESE VIAGGI INTERNAZIONALI (7)
1.107,80
Soppresso
Soppresso
1.107,80
Soppresso
Soppresso
-100
-100
TOTALE EROGAZIONI NETTE
16.639,08
15.395,57
14.169,87
16.605,67
14.334,80 12.651,67
-13,68
-23,81
In presenza di altro reddito
16.639,08
15.395,57
13.923,10
16.605,67
14.334,80
12.431,34
-13,68
-25,14
1 comment:
Dice bene il senatore. L'elettore è l'unico giudice ultimo. Perciò propongo che gli stipendi (e le indennità e tutto quanto) vengano fissati una volta per tutte e poi, ad ogni elezione il cittadino elettore barra una casella a scelta tra 3 dove dice se vuole aumentare del 10%, mantenere stabile o decurtare del 10% lo stipendio dei parlamentari dalla legislatura per la quale si sta votando. Pensi un pò scommetto che avremmo pure governi più stabili...
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