5.03.2011

Le sacrosante rivendicazioni dei direttori degli isituti Toscani si aggiungano alla lotta di Pannella perché l'Italia torni a essere una democrazia

Lo sciopero dei direttori delle carceri toscane iniziato ieri conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno il totale disinteresse dell'Amministrazione Penitenziaria per il pianeta carcere a partire proprio da chi viene chiamato a gestire in prima fila l'illegalità degli istituti penali. Dagli inizi degli anni '90 non si tengono più concorsi per i dirittori, da oltre cinque anni non è stato rinnovato il contratto della categoria e girano voci che questo degrado sia l'anticamera del passaggio ai commissari di polizia penitenziaria della gestione della carceri.

Inoltre, come abbiamo denunciato più volte formalmente colla senatrice Poretti chiedendone conto al Ministro Alfano, la Toscana è al primo posto in Italia per la mancanza di direttori a Livorno, Gorgona, Massa Marittima, Pistoia, San Gimignano, O.p.g di Montelupo, Massa, Gozzini e di vice-direttore nonché dodici posti di dirigente al Provveditorato regionale.

Mi unisco quindi alla solidarietà già espressa dal Garante Franco Corleone nella giornata di ieri, solleciterò oggi in aula l'interrogazione presentata nei mesi scorsi, ma invito anche i direttori degli istituti a prendere in considerazione l'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, giunto alla seconda settimana di sciopero della fame perché in Italia possa tornare a essere una democrazia, perché credo che li riguardi direttamente.

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