2.23.2011

In risposta a Frattini sulla Libia

È ora iscritto a parlare il senatore Perduca. Ne ha facoltà.


PERDUCA (PD). Signora Presidente, purtroppo dalle parole del Ministro non è arrivata un'oncia, che fosse una, di autocritica.


Sicuramente si è molto parlato di interesse nazionale, ma occorre ricordare che l'Italia, l'Europa e l'Occidente si fondano sul diritto internazionale.


Noi abbiamo degli obblighi precisi che derivano non soltanto dalla nostra Costituzione, ma anche dalle organizzazioni regionali e internazionali di cui facciamo parte: sicuramente l'Unione europea e altrettanto sicuramente l'Organizzazione delle Nazioni Unite.


Occorre quindi inquadrare in questo contesto, quello dello Stato di diritto a livello internazionale, ciò che avviene in questi giorni e rifarsi ai principi; pertanto, a livello nazionale occorre immediatamente sospendere questo maledetto e infame Accordo Italia-Libia per togliere la legittimità a quel signore; un signore che in questo momento in cui parliamo sta ammazzando i propri concittadini.


Il Ministro ha parlato dello sforzo europeo necessario per accogliere i migranti o le persone che fuggono. Ebbene, anche in questo caso l'Italia, in virtù della vicinanza e della responsabilità politica che porta nei confronti della Libia e degli altri Paesi nordafricani, deve giocare un ruolo fondamentale, anche perché a suo tempo, quando ci fu lo stesso tipo di problemi nella ex Jugoslavia, l'Italia non si candidò, come la Germania, ad ospitare oltre mezzo milione di jugoslavi a casa propria.


Passando poi al livello internazionale, quello dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, dove è in corso in questi minuti una discussione in sede di Consiglio di sicurezza, l'Agenzia dell'ONU per i diritti umani ci parla addirittura di crimini contro l'umanità. Ebbene l'Italia, che ha anche annacquato la posizione comune dell'Unione europea, deve invece recuperare non solo parte del coraggio, che però mi pare non sia purtroppo tornato ad albergare nel nostro Governo, ma anche l'attenzione che da sempre ha nel rispetto e nella promozione dei diritti umani e fare almeno due cose: da una parte imporre, assieme a tutto il resto della comunità internazionale, una no fly zone sopra la Libia, perché è proprio dall'aria che vengono ammazzati i libici; dall'altra, insistere perché si possa portare avanti una commissione d'inchiesta internazionale.


Signor Ministro, lei ci ha ripetuto più volte che nel 2005 è stato codificato il cosiddetto principio della responsabilità a proteggere. In virtù di quel principio, che deriva dai capitoli 6 e 7 della Carta delle Nazioni Unite le sue fondamentali articolazioni, noi dobbiamo intervenire per porre fine alle uccisioni sistematiche e, sulla base di questo, intervenire se non altro con il blocco dei voli e l'apertura di un'inchiesta internazionale.


Dopo di che, si dovrà porre alla coscienza individuale di chiunque qui dentro abbia votato a favore di quel trattato il problema della legittimazione di un dittatore, una questione che va al di là del problema economico o del rapporto internazionale e bilaterale dal punto di vista del denaro. È stato detto che i radicali hanno sollevato il problema dal punto di vista della qualità dell'interlocutore; oggi si ha soltanto la conferma di quanto era stato detto. Ciascuno dovrà meditare su quanto fatto e su quanto avviene (Applausi dal Gruppo PD).

No comments: