12.09.2009

CARA e CIE nel trapanese in buone condizioni, preoccupa scarsità di sbarchi

Dichiarazione a seguito delle visite di una delegazione di Radicali italiani nel finesettimana dell'Immacolata ai centri identificazione ed espulsione e centri per i rifugiati della provincia di Trapani:

"I centri immigrati nella provincia di Trapani, spesso organizzati con poco preavviso nella, presunta, emergenza del 2008 e inizio dell'anno, son generalmente ben tenuti. Restano precarie le condizioni del CIE di Vulpitta prossimo alla dismissione visto che in estate verra' inaugurato un centro per 200 persone a Milo.

Alcuni dei CARA, come quelli gestiti dalla cooperativa Insieme, con tanto di certificaziome ISO 9000, potrebbero divenire modello di accoglienza per tutta Italia; con l'eccezione di Salina, tutte le strutture al momento sono sotto utilizzate e quindi offrono condizioni di vita migliori di altre zone della regione come quelle visitate dalla Deputata Radicale Rita Bernardini.

Occorrerebbe che l'amministrazione centrale da Roma distribuisse in maniera migliore sul territorio siciliano i migranti in attesa di asilo o protezione al fine di consentire una piu' facile convivenza e soggiorno a chi fugge da guerre, violenze o carestie.

Parlando cogli ospiti dei centri abbiamo raccolto testimonianze delle violenze subite durante il passaggio dalla Libia, preoccupa quindi moltissimo il fatto che non avvengano piu' sbarchi di alcuni gruppi etnici che, molto probabilmente, affollano i campi di filtraggio libici trattenuti come merce di scambio di prossimi accordi da estorcere ai governi europei. Spero proprio che il Governo, anche a seguito di questa iniziativa, voglia presto rispondere alle nostre interrogazioni parlamentari relative al contenuto dei vari protocolli firmati all'inizio dell'anno tra Roma e Tripoli perche' occorre far chiarezza sulla cooperazione richiesta, e fornita, al regime di Gheddafi.

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