10.22.2009

Per la risposta scritta ad interrogazioni

Per la risposta scritta ad interrogazioni

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Intervengo per sollecitare la risposta alle interrogazioni 4-01938 e 4-01937 rivolte al ministro Alfano, depositate il 16 settembre scorso, relative al carcere di Rovigo e a quello di Venezia, carcere maschile e femminile, le quali riassumono tre dei problemi relativi alla sovrappopolazione dei nostri istituti.

Nel caso di Rovigo, infatti, esiste l'identificazione di un luogo dove dovrebbe essere costruito un nuovo carcere. Sono stati fatti i bandi per la costruzione dello stesso, ma non si è più avuta notizia in relazione all'avanzamento dei lavori. Intanto il carcere di Rovigo è stato considerato dismesso e, quindi, anche la manutenzione ordinaria dello stesso non avviene più e i detenuti vivono in condizioni pessime, condizioni che ho potuto constatare di persona visitandolo alla fine di agosto.

Per quanto riguarda il carcere di Venezia, si rilevano due tipi di problemi. Nella parte maschile esiste un'ala con quasi 40 e - ahinoi! - in base alla prassi italiana, possibili 80 posti letto che non sono messi a disposizione dell'istituto, perché devono essere terminati i lavori di ristrutturazione e assegnate alcune guardie, e nella parte femminile convivono 5 bambini con le loro madri.

Il Governo, nel corso dell'audizione in Commissione diritti umani, aveva fatto sapere che tanto a Venezia quanto a Firenze si era ormai decisa, anzi portata a termine, la divisione relativa all'ospitalità data a detenuti con figli minori di tre anni. Ma né a Firenze né a Venezia tutto ciò è avvenuto.

Dico questo perché - e concludo - il giorno prima la data del deposito di questa interrogazione, cioè il 15 settembre, ci era stato comunicato che durante l'estate il ministro Alfano avrebbe presentato il piano carceri. Ebbene, non solo non sono state date risposte alle varie interrogazioni parlamentari a seguito delle visite ispettive che 160 colleghi hanno portato avanti in tutta Italia, ma non esiste neanche il piano carceri, e nel frattempo continuano ad aumentare, in virtù dell'immigrazione clandestina, gli ospiti nei nostri istituti di pena.

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