9.10.2009

Lettera inviata a La Stampa sull'ora di religione

Caro Direttore,

Correndo il rischio di abbassare il livello del dibattito sulle richieste vaticane di far tornare obbligatoria, o comunque mantenere come esclusivamente cattolica, l'ora di religione nelle scuole italiane, credo che occorra approfondire un aspetto che troppo spesso viene trascurato quando ci si incammina sul tortuoso sentiero della tutela delle "radici cristiane" del nostro paese, quello dello status dei professori di religione.

Gli oltre 20000 isegnanti attivi in Italia oggi per "spiegare" la Bibbia a chi ne fa richiesta son nominati dalla Conferenza Episcopale Italiana e successivamente confermati e pagati dallo Stato - godendo tra l'altro di un trattamento salariale leggermente migliore delle miserie riservate al corpo docente italiano. Un peculiare incrocio di assunzioni di responsabilita'.

Ora, posto che potrebbe far parte della formazione di uno studente anche l'approfondire la storia e le caratteristiche che attengono alla dimensione spirituale, ma di tutte le spiritualita' e non solo di quelle monoteistiche, quel che risulta mal digeribile e' che si debba privilegiarne una, e una sola, a tal punto da assumersene pubblicamente i costi del suo "insegnamento" senza poter valutare le competenze dei docenti.

Il mio avo radicale e conterraneo Ernesto Rossi quando interrogato su questioni clericali rispondeva "gratta gratta, sotto c'e' sempre la roba". A costo di praticare il dubbio liberale oltre ogni ragionevole limite, e contro la preveggente saggezza rossiana, perche' non proporre una prova quinquennale di ritorno obbligatorio dell'ora di religione ma con lo stipendio a carico dello Stato straniero che la ritiene necessaria? Gia' agli italiani viene tolto con destrezza l'8xmille continuare a sottrarre anche centinaia di milioni a una scuola disastrata mi parrebbe un vero peccato mortale.

Marco Perduca

Senatore Radicale eletto nelle liste del Pd

2 comments:

Anonymous said...

Prima si e' detto che l'Europa si fonda su radici cristiane, poi si e' proseguito dicendo che l'Italia poggia su fondamenta cattoliche. Ora si passa dalle parole ai fatti, con l'idea che l'ora di religione, aiutando lo straniero a capire le radici e le fondamenta del luogo in cui e' immigrato, non divide, ma 'integra.' Quando si sbaglia all'inizio della catena logica, poi di conseguena.

Anthony

perdukistan said...

di conseguenza non si pubblicano le lettere. cvd