7.01.2009

Sull'intervento delle forze dell'ordine nei confronti di un'iniziativa radicale a Catani

PERDUCA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PERDUCA (PD). Signor Presidente, prendo la parola per denunciare un caso di mal interpretata sicurezza perché mi è giunta notizia che a Catania uno stand dall'Associazione radicale «Certi Diritti» è stato messo sotto osservazione dai Carabinieri per oscenità, in quanto al tavolo c'era scritto: «Cercasi coppie gay e lesbiche per matrimonio».

Ieri pomeriggio a Catania, nella zona centrale, davanti a Villa Bellini, i Carabinieri sono intervenuti in forze presso lo stand dell'Associazione radicale «Certi Diritti» per verificare se effettivamente si manifestavano turbamenti o atti osceni, come segnalato da un cittadino. Allo stand della suddetta Associazione radicale, allestito per promuovere il Gay pride siciliano che si svolgerà sabato 4 luglio, venivano semplicemente distribuiti volantini informativi della campagna di affermazione civile in cui si chiede a coppie gay e lesbiche che intendono sposarsi di andare a chiedere le pubblicazioni nel proprio Comune di residenza. I Carabinieri sono addirittura intervenuti in forze, dispiegando mezzi e uomini, e hanno potuto ricevere il materiale dell'Associazione stessa, che però, a questo punto, credo chieda l'immediata verifica della regolarità delle procedure (la delegazione radicale del Gruppo del Partito Democratico presenterà un'interrogazione parlamentare in tal senso), a partire dall'identificazione di chi ha procurato l'allarme.

Dico tutto ciò perché la settimana scorsa a Napoli una ragazza ventiseienne, dal nome Maria Luisa, nel tentativo di difendere un amico omosessuale aggredito da sconosciuti, dopo aver chiamato il «113», che non rispondeva, è stata portata all'ospedale per le percosse subite. In molti parlamentari abbiamo firmato un appello al Presidente della Repubblica perché le venga conferita la medaglia d'oro al valore civile.

Se questa è la sicurezza che, come diceva giustamente il senatore Marino poco fa, volete imporci, peraltro anche a chi non ha problemi di sicurezza, è chiaro che, fiducia o non fiducia, se uno crede ad un minimo di verità storica e anche fattuale, un giorno o l'altro dovrete fare i conti con il fatto che l'Italia è all'ultimo posto in Europa per la tutela dei diritti di chi vive la propria vita in maniera diversa per questioni di identità di genere e orientamento sessuale: cioè, qui l'omofobia è la vera emergenza e non c'è una sola misura, in tutti i provvedimenti che ci avete proposto da quindici mesi a questa parte, che tuteli questo gruppo di persone.

PRESIDENTE. Senatore Perduca, la Presidenza prende atto del suo intervento. Naturalmente, su questi aspetti e su quello che lei ha detto, perché non ci sia soltanto una presa d'atto o una traccia nel verbale della seduta, che resterà comunque stasera, penso dovrà adottare - naturalmente la valutazione spetta a lei - uno strumento come l'interrogazione, l'interpellanza o il question time.

Ci sono altri senatori, come il collega Bosone e la collega Amati, che avevano chiesto di parlare. Li invito però a farlo domani, perché non ho il potere di prolungare la seduta oltre l'orario di chiusura previsto.

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