Nei prossimi tre giorni il colonnello Gheddafi sarà per la prima volta in Italia e verrà ricevuto con tutti gli onori di stato dalle più alte cariche della Repubblica, ci sarà qualcuno che gli chiederà di fare qualcosa per il rispetto dei diritti umani dopo tutto quello che gli è stato dato?
La Libia infatti non solo mantiene e applica la pena di morte anche per reati non di sangue, ma cancella sistematicamente e con la violenza il dissenso politico interno, esclude qualsiasi ruolo pubblico anche alle donne, è sostanzialmente complice della tratta di migliaia di disperati che scappano povertà e conflitti da mezza africa, non ha ratificato la Convenzione del '51 sui rifugiati né quella sui bambini nei conflitti.
A oggi, nelle decine di missioni preparatorie per la firma e ratifica del Trattato di amicizia tra Italia e Libia nessun rappresentante del Governo o dell'opposizione ha fatto il minimo accenno alla necessità di insistere a che il paese a cui l'Italia darà cinque miliardi di euro per i prossimi 20 anni rispetti i diritti umani universalmente riconosciuti come fondamentali. Aspettavano forse di giocare in casa?
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